Nuovo giorno, nuove dichiarazioni per quanto riguarda il tema legato al concorso esterno in associazione mafiosa.
Una tematica di cui si è parlato molto dopo quello che è sembrato di fatto un botta e risposta a distanza tra il Ministro della Giustizia Carlo Nordio e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
Il primo nei giorni scorsi aveva, infatti, invocato una rimodulazione del reato. Il secondo aveva sottolineato come ciò non fosse necessario, mostrando così una spaccatura sul tema all’interno della maggioranza di governo.
A tornare a parlare del tema è stato oggi Giuseppe Conte.
Il leader del Movimento 5 Stelle ha così dichiarato all’esterno di Montecitorio:
“Sulla questione del concorso esterno, prendiamo atto che prima la Meloni e oggi Nordio, chiamato qui [in Parlamento, ndr] a riferire, sono ritornati sui loro passi e si sono rimangiati le prime uscite vergognose”.
L’ex premier ha anche aggiunto:
“Quando Meloni ha detto che non si tratta di una priorità, non ha escluso la cancellazione di questo reato fondamentale. Da parte loro c’è un atto di contrizione. Noi li incalzeremo sempre”.
Nella giornata odierna il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva già ribadito la propria posizione politica:
“Per quanto riguarda Nordio, le cose che si devono fare si fanno, mentre del resto si può evitare di parlare. Nordio ha risposto a una domanda in tema di concorso esterno in associazione mafiosa, ma lui stesso ha detto subito che non era una cosa prevista nel programma di Governo del Centrodestra, e infatti non c’è e non c’è stato alcun provvedimento su questo”.
Parole molto chiare e che non lasciano alcuno spazio a interpretazioni.
Della riforma della giustizia voluta da Carlo Nordio, ha invece parlato Piero Grasso:
“Non la condivido in nessun punto. La riforma dovrebbe velocizzare i tempi della giustizia, ma quello che propone non velocizza la giustizia”.
All’esterno di Palazzo Montecitorio, l’ex Presidente del Senato ha anche dedicato un ricordo a Paolo Borsellino (oggi ricade l’anniversario della strage di Via D’Amelio), chiedendo di lasciar fuori da questa giornata di memoria le polemiche che nelle ultime ore si sono create sul tema giustizia, compreso quello relativo al concorso esterno in associazione mafiosa:
“Lascerei fuori le polemiche nella giornata del ricordo di Borsellino. Dobbiamo concentrarci su quello che è il messaggio che Borsellino ci ha lasciato, ovvero che la lotta alla Mafia, oltre che un fatto di repressione, è un fatto culturale. Un fatto che deve portare a un etica che deve allontanare il puzzo del compromesso e della contiguità e che possa far sentire il profumo di libertà e democrazia che questo Paese merita. Ricordo quando Borsellino uscì dall’ospedale dove avevano portato Giovanni Falcone dopo Capaci. Mi disse che non c’era nulla da fare per il nostro amico Giovanni, mi abbracciò e, senza sapere che dopo 57 giorni sarebbe morto, mi disse anche che una parte di noi era appena andata via”.
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