Ha 61 anni, laureata in fisica prima del dottorato all’università di Berkeley ed è stata anche sindaca di Città del Messico. È chiamata a una particolare sfida, raccogliendo la pesantissima eredità di Andrés Manuel López Obrador
Claudia Sheinbaum ha fatto la storia diventando la prima donna presidente del Messico, un risultato ampiamente previsto dai sondaggi pre-elettorali. Con oltre la metà delle schede scrutinate, è ormai chiaro che Sheinbaum ha ottenuto quasi trenta punti percentuali in più rispetto alla sua principale rivale, Xóchitl Gálvez. La sua vittoria segna un significativo passo avanti per il partito MORENA e per il centrosinistra messicano, consolidando l’eredità del presidente uscente Andrés Manuel López Obrador.
Claudia Sheinbaum, 61 anni, è un’ingegnera energetica con una solida carriera politica. Nata e cresciuta a Città del Messico, Sheinbaum proviene da una famiglia di accademici ebrei di origine lituana e bulgara. Si è laureata in fisica e ha conseguito un dottorato in Ingegneria Energetica presso l’Università di Berkeley, in California, un’istituzione nota per il suo spirito di lotta studentesca.
Sheinbaum ha iniziato la sua carriera politica nel 2000, entrando a far parte dell’amministrazione di López Obrador, all’epoca sindaco di Città del Messico, come assessora all’Ambiente. Durante il suo mandato, ha promosso progetti significativi come il Metrobús e il programma di riforestazione urbana, dimostrando una chiara inclinazione verso la sostenibilità ambientale.
Nel 2017, Sheinbaum è stata eletta sindaca di Città del Messico, con un programma incentrato sulla sostenibilità ambientale e la lotta contro la violenza dei gruppi criminali. Durante il suo mandato, gli omicidi nella capitale sono quasi dimezzati, anche se non sono mancate le critiche sull’affidabilità dei dati. Ha lavorato intensamente anche su questioni climatiche, contribuendo ai lavori dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite.
Come presidente, Sheinbaum dovrà affrontare numerosi problemi storici del Messico: un’economia in crescita ma non al ritmo necessario, la violenza del narcotraffico e l’immigrazione. Dovrà anche confrontarsi con l’eredità ingombrante di Andrés Manuel López Obrador, la figura politica più rilevante e carismatica degli ultimi trent’anni in Messico, che gode ancora di grande popolarità tra la popolazione. Alcuni analisti ritengono che Sheinbaum potrebbe rimanere sotto la sua influenza, nonostante lei e il suo predecessore neghino questa possibilità. Dovrà dimostrare di poter guidare il paese in modo indipendente, mantenendo la sua visione politica e sociale.
Il programma di governo di Sheinbaum prevede due assi principali: consolidare la “Quarta Trasformazione”, continuando le politiche sociali ed economiche di López Obrador, e mantenere un governo onesto e privo di corruzione. Tra le sue proposte chiave ci sono la fornitura di programmi sociali a tutti i livelli educativi, il rafforzamento della Guardia Nazionale, una riforma della magistratura e il consolidamento del programma IMSS Bienestar.
Uno degli assi fondamentali della campagna di Sheinbaum è stata la lotta alla violenza di genere, in un paese che conta più di 3.000 donne assassinate all’anno. Sheinbaum propone di affrontare il problema con un approccio basato sulla prevenzione e promozione della denuncia, oltre a monitorare i processi di consegna alla giustizia e a classificare il reato di femminicidio a livello nazionale.
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