Giornalista, protagonista spesso di battaglie controverse, scopriamo chi è il candidato dem che vorrebbe sciogliere l’Alleanza
Marco Tarquinio, candidato indipendente per il Partito Democratico nella Circoscrizione Centro alle Elezioni Europee, ha sollevato un acceso dibattito con le sue dichiarazioni sulla Nato. Durante un’intervista, Tarquinio ha auspicato lo scioglimento della Nato in favore di una nuova alleanza paritaria tra Europa e Stati Uniti. Le sue parole, pubblicate su X e ribadite durante un’intervista a Tagadà su La7, hanno suscitato immediate reazioni politiche.
Tarquinio ha detto infatti: «Se le alleanze non servono la pace e da difensive diventano offensive, vanno sciolte. Sciogliamo la Nato. Va costruita un’alleanza nuova e tra pari, tra Europa e America». Queste affermazioni sono state ulteriormente argomentate durante l’intervista televisiva, dove ha sottolineato che «se le alleanze servono a perpetuare le guerre, è meglio scioglierle». Ha inoltre suggerito di riconsiderare l’alleanza con Israele e costruire una nuova partnership tra Europa e Stati Uniti.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha criticato aspramente le dichiarazioni di Tarquinio, affermando che il Pd, appoggiando queste idee, sconfessa l’Atlantismo degli ultimi 70 anni. Ha ribadito l’importanza della Nato, dell’Esercito europeo e di una politica di difesa comune per costruire la pace. Anche Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva, ha sottolineato la differenza tra la visione del Pd e quella del suo partito, auspicando la creazione degli Stati Uniti d’Europa. Sandro Gozi, segretario generale del Partito Democratico Europeo, ha messo in dubbio la moderazione di Tarquinio, evidenziando che le sue posizioni sono in contrasto con quelle tradizionalmente moderate del Pd. Carlo Calenda, leader di Azione, ha chiesto chiarimenti alla segretaria del Pd, Elly Schlein, mettendo in discussione la linea del partito riguardo a queste dichiarazioni e sollevando anche critiche alle posizioni di Tarquinio sull’aborto.
Passando alla biografia di Marco Tarquinio, nato il 16 marzo 1958, è un noto giornalista italiano, ex direttore di Avvenire, e attuale candidato alle elezioni europee per il Partito Democratico. Originario di Assisi, Umbria, vive da molti anni tra Milano e Roma. È sposato e ha due figlie. Tarquinio ha iniziato la sua carriera giornalistica a “La Voce”, settimanale cattolico, tra il 1981 e il 1984. Ha poi lavorato per il “Corriere dell’Umbria” dove è diventato giornalista professionista. Nel 1988 si è trasferito a Roma per lavorare a “La Gazzetta”, sotto la direzione di Giuseppe Crescimbeni, dove ha ricoperto il ruolo di capo del servizio politico. Successivamente, è passato a “Il Tempo”, occupandosi prima di politica estera, poi di cronache politico-parlamentari, e infine diventando capo della redazione politica ed editorialista.
Nel 1994, Tarquinio ha lasciato “Il Tempo” per unirsi ad “Avvenire” sotto la direzione di Dino Boffo. In “Avvenire” ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, diventando vicedirettore nel 2007 e direttore nel 2009. Durante la sua carriera, ha ricevuto numerosi premi giornalistici, tra cui il “Penna d’Oro”, il “Valerio Volpini” e il “Renzo Foa”. Ha anche ricevuto il riconoscimento di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana. Dal 2011 al 2016, è stato consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, fino alla cessazione di quel dicastero della Santa Sede. Inoltre, nel 2012, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma gli ha reso omaggio per il suo contributo nel campo della comunicazione.
“La prima volta che ho votato, per me è stata davvero un’emozione”, ha raccontato Tarquinio in un’intervista rilasciata al sito del Partito Democratico. “Sono stato fra quelli che hanno potuto votare non appena i diciottenni hanno ricevuto questa possibilità. Sono stati chiamati a questa responsabilità da concittadini, da concittadine. E quello per me resta un momento bellissimo. Per questo ai diciottenni che voteranno la prima volta dice: votate forte, ne abbiamo bisogno”. “Una delle emozioni più intense che ho vissuto” prosegue raccontando un altro episodio, “è stato quando, vicino a Taranto, poco prima che lasciassi la direzione di Avvenire, una signora mi è corsa dietro, mi ha preso la mano, mi ha detto: ‘e volevo dire grazie perché col lavoro suo, dei suoi colleghi, delle sue colleghe, ci ha fatto sentire meno soli in questi mesi, con quello che speriamo, con quello che sentiamo’”. Alla domanda su cosa rappresenti per lui l’Europa, Tarquinio risponde: “È pace. Io dico che l’Europa o è pace o non è. Nasce capovolgendo le ragioni della guerra quando era impossibile, anche solo pensarlo, o è pace o non è, non è niente”.
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