POLITICA

Chi è la persona più influente d’Europa? Per Politico si tratta di Giorgia Meloni

La testata internazionale ha voluto premiare l’ascesa politica della premier italiana, che nel corso degli ultimi mesi ha acquisito maggiore rilevanza internazionale

La premier Giorgia Meloni | ANSA/ UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI/ FILIPPO ATTILI – Newsby.it

In un’epoca in cui le dinamiche politiche globali stanno subendo rapidi cambiamenti, l’attenzione si rivolge sempre di più a figure emergenti che stanno plasmando il futuro del continente europeo. Recentemente, la testata internazionale Politico ha incoronato Giorgia Meloni, la premier italiana, come la persona più potente d’Europa per il 2025. Questa affermazione non è solo un riconoscimento del suo ruolo attuale, ma riflette anche l’evoluzione della sua immagine politica e delle sue strategie negli ultimi anni.

L’ascesa di Giorgia Meloni

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha compiuto un notevole percorso politico, passando da essere considerata una figura controversa a diventare un punto di riferimento (almeno per alcune forze politiche) nel panorama politico europeo. Politico sottolinea come in meno di un decennio Meloni sia riuscita a trasformarsi da “pazza ultranazionalista” a prima ministra, guadagnandosi il rispetto e la considerazione di Bruxelles e Washington. La sua ascesa è stata caratterizzata da una marcata capacità di adattamento alle sfide politiche, evidenziando un approccio pragmatico che ha sorpreso sia i suoi sostenitori che i detrattori.

Strategia di contenimento della retorica anti-Ue

Dal suo insediamento a Palazzo Chigi, Meloni ha scelto una strategia di contenimento della retorica anti-Ue, evitando scontri diretti con Bruxelles. Questo approccio ha permesso alla leader italiana di emergere come una sostenitrice convinta dell’Ucraina, un tema di grande rilevanza nel contesto geopolitico attuale. La sua posizione ha trovato un’eco positiva anche nei corridoi di Bruxelles, dove la cooperazione è fondamentale per affrontare le sfide comuni.

Gestione della crisi migratoria in Europa

Uno dei punti focali della sua leadership è stata la gestione della crisi migratoria in Europa, un tema che ha polarizzato l’opinione pubblica e le politiche dei vari Stati membri. Meloni ha saputo navigare in questo contesto delicato, stabilendo importanti alleanze con leader europei e firmando accordi significativi con paesi come Tunisia, Mauritania ed Egitto. Questo approccio ha dimostrato la sua capacità di manovrare nel vuoto di potere lasciato da altre nazioni europee, come Francia e Germania, riuscendo a posizionare l’Italia come un attore chiave nella gestione delle migrazioni. Da parte dell’opposizione, tuttavia, non sono mancate delle aspre critiche nei confronti della scelta di aprire dei centri d’accoglienza per i migranti in Albania.

Riconoscimenti e impatto delle politiche di Meloni

Politico mette in evidenza anche come il modello di gestione della crisi migratoria adottato da Meloni sia stato apprezzato e replicato da altri leader europei, tra cui il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il leader laburista britannico Keir Starmer. Questa tendenza suggerisce che le sue politiche possano avere un impatto duraturo e influenzare le strategie di altri paesi europei. La sua capacità di attrarre l’attenzione internazionale è ulteriormente amplificata dal sostegno di figure influenti come Elon Musk, che la considera una paladina nella lotta contro l’immigrazione illegale.

Espansione della propria influenza a livello internazionale

Un altro aspetto cruciale della leadership di Meloni è la sua abilità di mantenere alta la propria influenza a livello nazionale, mentre si prepara a espandere il suo raggio d’azione su scala internazionale. La rielezione di Donald Trump, secondo Politico, potrebbe dare un ulteriore slancio alla sua figura, permettendole di tessere alleanze strategiche con gli Stati Uniti e di rafforzare il suo ruolo in ambito NATO e UE.

Le sfide future per Giorgia Meloni

Una delle domande più intriganti che sorgono in questo contesto è se Meloni utilizzerà la sua crescente influenza per promuovere un’agenda più radicale o se continuerà a giocare il gioco politico con le istituzioni europee e atlantiche. Le sue radici di destra, che in passato hanno suscitato preoccupazioni tra i critici, potrebbero rivelarsi un’arma a doppio taglio. La sfida sarà quella di bilanciare le sue posizioni nazionaliste con le necessità di collaborazione e coesione all’interno dell’Unione Europea.

Redazione

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