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“Avete idea di cosa sarebbe potuto accadere in Italia se all’opposizione ci fosse stato il Pd senza essere rappresentato da nessuna parte? Ci sarebbero state manifestazioni, girotondi e caschi blu. Le regole vanno sempre garantite”. Arriva un nuovo attacco alla maggioranza da parte di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, parlando della mancanza di rappresentanza del suo partito nelle commissioni parlamentari che spettano alle opposizioni.
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi lunedì a Roma, Meloni esprime dubbi sulla collocazione dei partiti del centrodestra, considerando che Lega e Forza Italia sostengono il Governo Draghi, anche alla luce della decisione di Lucio Malan di lasciare proprio il partito fondato da Silvio Berlusconi per passare a Fratelli d’Italia. “Diverse persone cominciano a sentire insofferenza nel governo” afferma Meloni.
“Io continuo a credere nel centrodestra, ma ora voglio capire se ci credono anche gli altri – chiosa la leader di FdI –. Troppe cose sono accadute che mi fanno pensare il contrario. Il dubbio che si lavori per farci perdere la pazienza per favorire l’attuale alleanza di governo si fa sempre più grande”.
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Proprio Malan racconta in conferenza stampa, in prima persona, i motivi che lo hanno portato al ‘cambio di casacca’: “Le cose si sono evolute e per questo ho deciso di entrare in FdI. Per esempio il tema delle libertà, che Fratelli d’Italia difende fin dalla sua nascita, è a mio avviso importante. Ho scelto questa nuova strada perché c’è troppa poca differenza tra l’attuale governo e quello giallo-rosso. Un esempio il fatto di dover sostenere il Reddito di Cittadinanza a discapito degli assegni familiari”.
“Tra gli altri punti punti c’è la questione Cdp inerente Autostrade per l’Italia, dove i conti dicono che lo Stato potrebbe ottenere di più, spendendo 7 milioni di meno – aggiunge Malan -. Forza Italia? Non ho ancora avuto modo di sentire il presidente Berlusconi. Sono grato al Cavaliere per quello che ha fatto per il Paese e per aver fondato il centrodestra”.
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L’appuntamento di oggi diventa poi anche un’occasione, per Giorgia Meloni, di lanciare una bordata contro il Movimento 5 Stelle, definendo “una vergogna che Beppe Grillo difenda il regime comunista cubano e inneggi alla rivoluzione castrista“.
“Pretendo di sapere cosa ne pensa il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio – aggiunge sul tema -. Tutto il governo e la maggioranza, ma anche tutti gli italiani, credo debbano pretendere che il ministro prenda pubblicamente le distanze dalle affermazioni di Grillo. Altrimenti, temo che Di Maio non possa continuare a ricoprire l’incarico”.
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Altro nervo scoperto quello legato alle nomine Rai. “I membri del Cda sono scelti dai partiti, non dal Governo – afferma Meloni -. Le forze politiche si devono assumere la responsabilità di una roba senza precedenti. Non è mai accaduto che l’opposizione non fosse rappresentata nel servizio pubblico”.
“Tutte le visioni devono essere rappresentate nel servizio pubblico. La cosa che a me preoccupa, non facendone una questione di poltrone, altrimenti avremmo aderito al governo, è la tenuta delle istituzioni“ conclude la leader di Fratelli d’Italia.
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