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“Questa è la democrazia“, ha detto l’ex leader di Forza Nuova, Giuliano Castellino, dopo aver scoperto che non gli era consentito entrare a Montecitorio per tenere la conferenza stampa di presentazione del nuovo movimento politico, Italia Libera, che ha fondato con l’avvocato Carlo Taormina.
“Galla si è pentito, speriamo che non si pentirà per le sue scelte politiche in futuro“, ha continuato. All’esponente del nascente partito non è stato consentito di raggiungere l’Hotel Nazionale e il Capranichetta. “Perché loro si ed io no? – ha domandato al funzionario di polizia indicando i cronisti -. Anch’io sono giornalista“.
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Anche l’avvocato Carlo Taormina durante la presentazione del nuovo partito “Italia Libera” è tornato sulla vicenda schierandosi al fianco di Castellino. “Non ci hanno fatti entrare in Parlamento, è stato vietato a Castellino di esercitare i suoi diritti di manifestazione del pensiero nel momento in cui si presenta un partito che fa dissenso. Ringraziamo l’onorevole Gallo che ci ha consentito di essere qui, ma c’è stato l’intervento del Presidente della Camera su richiesta di alcuni capigruppo, in particolare del PD. Pare che il diktat sia stato pronunciato nei confronti di chi il 9 ottobre del 2021 manifestava con chi voleva andare lavorare. Siamo contrari all’invio di armi all’Ucraina e alle sanzioni alla Russia. Il fatto che oggi non ci abbiano fatti entrare è una cosa di una violenza unica“, le sue parole.
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L’ex leader di Forza Nuova ha quindi parlato del nuovo premier, Giorgia Meloni, e di politica estera. “Mi assumo le responsabilità di aver organizzato quella piazza, la più grossa manifestazione del dissenso degli ultimi tempi. Il processo dimostrerà che a Roma quel giorno non c’è stato nessun devastatore. Ripeterei totalmente il corteo da Piazza del Popolo fino a sotto la sede della CGIL. La Costituzione italiana non è antifascista, è solo una norma transitoria: io rivendico quella Costituzione, a differenza di chi se l’è dimenticata durante il lockdown e durante la campagna vaccinale. Anche il Presidente del Consiglio ha detto che la gestione dell’emergenza pandemica è stata un fallimento. Non ho simpatia per Giorgia Meloni in politica estera, sono pro Putin. Cosa vuol dire pace per me? Chiedetelo a Silvio Berlusconi, l’ha spiegato meglio di chiunque altro. Io sono sempre stato pro Donbass, mi sono anche tatuato la Z sul braccio“, ha concluso.
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