Caro affitti, Schlein: “Estate militante del Pd riparte dal diritto all’abitare e caro affitti”

Al circolo Pd di Pigneto, a Roma, è intervenuta la segretaria del partito Elly Schlein. In un lungo intervento, Schlein ha toccato diverse questioni calde nell’agenda politica italiana, partendo dal caro affitti: “Parte oggi un percorso largo che vogliamo lanciare sul diritto alla casa e il sostegno all’affitto. Il governo Meloni, nella sua prima manovra, ha scelto di togliere 330 milioni di euro che erano fondamentali per sostenere le famiglie, che sono scivolate in una difficoltà improvvisa per pagare l’affitto. Anche cancellando il reddito di cittadinanza non si mette in campo la sostituzione di quel contributo che il reddito garantiva sul pagamento dell’affitto. La seconda questione riguarda gli affitti calmierati per una fascia intermedia, che è quella che non accede alle case popolari. Anche la scelta del governo di virare i fondi del Pnrr verso gli studentati privati con la terza rata non aumenta strutturalmente il numero di posti pubblici degli studentati. Partiamo da qui con l’estate militante, è una delle sette campagne che stiamo facendo”.

Sull’immigrazione

Schlein è intervenuta poi sul tema migranti: “Sui migranti non si è trovato accordo, ed è il risultato del fatto che Giorgia Meloni si è scelta tutta la vita gli amici sbagliati, e oggi si scopre che facendo questo si mina l’interesse europeo a trovare una solidarietà europea e di condivisione delle responsabilità. Siamo arrivati qui perché quando noi del Pd ci si batteva, io ero negoziatrice per la Riforma di Dublino. Non abbiamo mai visto né Salvini, né Meloni, partecipare a quelle discussioni per superare il regolamento di Dublino che tiene bloccati centinaia di migliaia di richiedenti asilo nel primo Paese in cui mettono piede. Il compromesso che cerca Meloni non cancella il criterio del primo Paese di accesso, aumenta le responsabilità per i paesi di frontiera, crea procedure accelerate e le rende obbligatorie anche per i minori. Parliamo di una proposta che ha delle enormi criticità per il nostro Paese. Essersi scelta gli alleati sbagliati oggi isola il nostro Paese“.

Sul Mes

Schlein ha poi parlato del Mes: “Mai visto una maggioranza disertare. Ratificare le modifiche approvate al Mes non vuol dire chiedere l’attivazione del meccanismo europeo di stabilità, ma a tenerle insieme sono le fake news di Salvini e Meloni. Oggi arrivano al governo, e per irresponsabilità minano la credibilità dell’Italia, perché ci sono venti paesi che stanno aspettando la nostra ratifica, per questo noi continueremo ad insistere che questa ratifica avvenga presto“.

Sul salario minimo

Infine, la segretaria del Pd è intervenuta sul salario minimo: “Un segnale molto forte che le opposizioni si uniscano sul salario minimo per dire che sotto una certa soglia non è lavoro, ma sfruttamento. Una legge che proponiamo insieme che rafforza la contrattazione collettiva, perché fa valere per le lavoratrici e lavoratori di un settore il contratto più rappresentativo, e nello stesso tempo fissa una soglia sotto la quale neanche i contratti possono andare più sotto, cioè quella di nove euro l’ora. Un passo avanti significativo per fare una battaglia che incroci i bisogni primari per le italiane e gli italiani, in questo momento in cui l’alta inflazione pesa moltissimo sulle famiglie. Il governo Meloni non può stare a guardare, approvi questa proposta che mira a rafforza il potere di acquisto“.

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