Bonaccini, aut aut al governo: “Altri 2 miliardi o stop relazioni”

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“Col governo è necessario arrivare a un accordo: o stanzia altri 2 miliardi di euro per le Regioni a statuto ordinario oppure interrompiamo le relazioni istituzionali”. Non usa mezzi termini Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, parlando nel corso di una videoconferenza convocata per discutere sull’assestamento al bilancio 2020 della giunta regionale.

“Già presentato piano di investimenti straordinario”

Bonaccini ha chiarito, nello specifico, quali saranno le prossime tappe per superare la crisi dovuta alla pandemia di coronavirus: “Avevamo già presentato, poche settimane fa, un piano di investimenti straordinario per il prossimo triennio dal valore di 14 miliardi di euro – ha affermato il governatore dell’Emilia Romagna -. Sono esclusi dal piano gli investimenti che faremo grazie ai fondi europei per il periodo 2021-2027 e al Recovery Fund, per la cui programmazione degli interventi, prevista a settembre, lavoreremo assieme al governo chiedendo di essere protagonisti. Infine sono escluse anche le manovre di bilancio da parte del governo stesso.

Bonaccini convinto di trovare l’accordo

Il presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, comunque, si dichiara ottimista: “Con il governo stiamo lavorando bene insieme, non ho dubbi che troveremo un accordo – ha affermato con decisione -. Le cose però vanno dette con chiarezza: chiediamo al governo lo stanziamento di 2 miliardi di euro per le Regioni a statuto ordinario e che sia riconosciuta alle stesse Regioni, e in un altro tavolo anche a quelle a statuto speciale, la possibilità dell’indebitamento sugli investimenti”.

Bonaccini ha poi confermato che una proposta di collaborazione esiste ed è già nelle mani dell’esecutivo: “Al governo abbiamo fatto una proposta per far sì che venga incontro alle esigenze delle Regioni, viste le minori entrate e il fatto che dobbiamo sospendere o addirittura tagliare le tasse per il dramma causato dal lockdown e dalla crisi economica a seguito della pandemia sanitaria”.

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