Dopo quasi 40 giorni dallo scoppio della guerra, Silvio Berlusconi condanna l’invasione della Russia in Ucraina. “Abbiamo un duplice dovere: quello di lavorare per la pace e quello di fare la nostra parte con l’Alleanza atlantica, con l’Occidente, con l’Europa, per porre fine a un’aggressione militare inaccettabile”. Queste le parole fondatore di Forza Italia nel saluto al congresso costituente di ‘Verde è popolare’, il nuovo soggetto politico dell’ex ministro Gianfranco Rotondi. Finora Berlusconi si era sempre detto genericamente preoccupato “per la situazione internazionale” o “per l’escalation del conflitto”. Senza mai condannare una delle due parti. Ma, ancora una volta, non è riuscito a pronunciare il nome del presidente russo, Vladimir Putin, a cui è legato da un antico rapporto di amicizia e dal quale non ha mai ufficialmente preso le distanze.
Del resto, aveva sempre destato un certo scalpore l’assordante silenzio da parte di Silvio Berlusconi sull’invasione della Russia in Ucraina, che aveva determinato la guerra in questi ultimi 40 giorni. In un post su Facebook risalente al 23 febbraio, il giorno prima dell’escalation, il leader azzurro aveva postato: “Crisi internazionale e prossime iniziative del governo. Ci siamo confrontati ad Arcore con i vertici e i ministri di Forza Italia”. In allegato, una foto di gruppo, tutti felici e sorridenti.
“Berlusconi ha fatto tutto quello che poteva per fare cessare la guerra e non ci sono tentennamenti nella partecipazione alla Nato e all’Occidente”, lo giustifica su RaiNews il coordinatore nazionale del partito, Antonio Tajani. Mentre il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, infierisce sull’omissione. “Vedo che Berlusconi considera l’invasione russa dell’Ucraina inaccettabile. Meno male. Berlusconi continua però ancora una volta a non nominare Putin. Chissà perché, forse è l’imbarazzo per averci fatto scampagnate, e pure quegli accordi per il gas di cui vediamo in questi giorni le conseguenze”, scrive su Twitter.
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