Scopri le ultime dichiarazioni di Beppe Grillo sul futuro del Movimento 5 Stelle, lo scontro con Giuseppe Conte e il nuovo Statuto
Beppe Grillo non usa mezzi termini: secondo lui, il Movimento 5 Stelle è ormai morto. “Create un altro simbolo, votate se volete, oppure andate per funghi. Non mi offendo, non vi riconosco più. Noi, però, siamo quelli che dovevamo essere. Questo Movimento avrà un futuro diverso, con o senza di voi”, ha dichiarato in un video dai toni teatrali, dove si presenta alla guida di un carro funebre, simbolo scelto per comunicare la fine di un ciclo politico e il possibile inizio di un altro.
Grillo non si tira indietro dalle critiche e sembra determinato a segnare una separazione netta. Con la votazione del 5 dicembre sull’approvazione del nuovo Statuto, che elimina ufficialmente il suo ruolo di garante, si conclude definitivamente la fase fondativa del Movimento, quella in cui Grillo e Gianroberto Casaleggio erano i pilastri ideologici e strategici. “Sono ottimista per le votazioni”, ha detto, lasciando però intravedere un piano che potrebbe ribaltare le sorti della situazione: “Ho un’idea, ma ve la svelerò più avanti. Non finisce qui”.
Grillo non risparmia critiche a chi, secondo lui, ha tradito i valori fondanti del Movimento 5 Stelle. “I valori sono stati cancellati, siete diventati un partito che non riconosco più. Avete trasformato tutto in un partitino progressista, con giochetti che neanche la Democrazia Cristiana avrebbe fatto”. Eppure, nonostante l’amarezza, l’ex garante insiste sul fatto che il cuore del Movimento, i suoi principi originali, non siano del tutto svaniti. “L’humus della transizione energetica, digitale e della narrazione del futuro è ancora vivo”, afferma.
Tra i valori traditi, Grillo cita soprattutto il limite dei due mandati, che rappresentava un pilastro identitario per il Movimento. “Avevamo un’identità straordinaria. Il limite dei due mandati non era solo un principio: era un progetto per rinnovare continuamente la politica, per riportare al centro i comuni, dove passa la vera strategia economica del futuro”, spiega. Secondo Grillo, la globalizzazione richiede un decentramento verso le comunità locali, ma questa visione è stata abbandonata dalla leadership attuale.
Il rapporto tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte si è deteriorato al punto da essere quasi irrecuperabile. Conte, con il nuovo Statuto approvato nel 2022, ha di fatto eliminato il ruolo di garante, sancendo una separazione formale e simbolica dal fondatore del Movimento. Grillo ha contestato ripetutamente questa decisione, ma non è riuscito a ribaltare gli esiti delle votazioni.
La frattura tra i due si è ulteriormente aggravata quando Conte ha deciso di interrompere il contratto di consulenza che legava Grillo alla comunicazione del Movimento. L’ex premier ha accusato Grillo di sabotaggio e di fare “controcomunicazione”, dichiarando che le ragioni della collaborazione erano venute meno.
Grillo, tuttavia, non sembra intenzionato a cedere del tutto. Rivendica i diritti sul simbolo e sul nome del Movimento, che secondo una sentenza della Corte d’Appello di Genova del 2021 appartengono ancora a lui. Alcuni osservatori ritengono che Grillo potrebbe impugnare il nuovo Statuto in sede legale, mettendo in discussione la leadership di Conte e aprendo un nuovo capitolo di battaglie politiche e giudiziarie.
Grillo lamenta che i suoi progetti per il Movimento 5 Stelle siano stati ignorati. “Ho presentato decine di proposte, ma non ho mai ricevuto risposte. Il ‘Mago di Oz’ (come chiama Conte) non si faceva mai trovare”, afferma. Tra le sue idee, Grillo elenca riforme istituzionali come la sfiducia costruttiva con sbarramento al 5%, la legge anti-zombie per limitare il cambio di casacca in Parlamento, o misure per ridurre le ore di lavoro settimanali da 40 a 20.
“Questi erano progetti ambiziosi, pensati per costruire una politica diversa. Ma nessuno li ha mai considerati”, dichiara amareggiato.
Nonostante tutto, Grillo conclude il suo intervento con un messaggio di speranza: “Io so di aver perso. Ma questo Movimento ha ancora un’identità straordinaria. Sono ottimista: non finisce qui”. Rivolgendosi ai suoi sostenitori, invita a immaginare un nuovo percorso, anche indipendentemente dal voto o dalle scelte di oggi.
Con il voto del 5 dicembre e le consultazioni in programma, il Movimento 5 Stelle si prepara a voltare pagina. Grillo, però, lascia intendere che la sua presenza continuerà a farsi sentire, forse in modi nuovi e inattesi. Per ora, il fondatore resta in attesa del momento giusto per rivelare il suo prossimo passo.
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