I Benetton, dopo l’invio di quattro diverse lettere nel corso della notte per perfezionare una bozza di intesa, hanno accettato le condizioni del Governo sull’accordo su Autostrade per l’Italia. L’intesa passa dall’ingresso di Cassa depositi e prestiti con il 51%, che renderà di fatto Aspi una public company, e da una revisione complessiva della concessione, dai risarcimenti alle tariffe, fino alla rinuncia di tutti i ricorsi e alla possibilità della cessione di tutta la quota di Atlantia (l’88%, cioè l’intera partecipazione in Autostrade) a Cdp. Un negoziato durissimo durato sei ore, durante un Consiglio dei ministri particolarmente infuocato, con Giuseppe Conte che fino all’ultimo tiene l’arma della revoca, ma alla fine il cdm dà così mandato a Cdp per avviare, entro il 27 luglio, il percorso che dovrebbe portare all’uscita progressiva dei Benetton dal cda di Autostrade, prima scendendo al 10-12% dell’azionariato, poi con un’ulteriore diluizione in coincidenza con la quotazione in borsa di Aspi.
Le condizioni poste ai Benetton su Autostrade
L’accordo raggiunto prevede “misure compensative ad esclusivo carico di Aspi per il complessivo importo di 3,4 miliardi di euro”. Tra gli altri punti, determinante l’“accettazione della disciplina tariffaria introdotta dall’Autorità di regolazione dei trasporti con una significativa moderazione della dinamica tariffaria”. L’intesa prevede anche il “rafforzamento del sistema dei controlli a carico del concessionario e l’aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del concessionario”. Inoltre Aspi “rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attività di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti”. Per l’ingresso di Cdp la proposta prevede un aumento di capitale per acquisire il controllo da parte di Cdp e l’uscita di Aspi dal perimetro di Atlantia. “In alternativa, Atlantia ha offerto la disponibilità a cedere direttamente l’intera partecipazione in Aspi, pari all’88%, a Cdp e a investitori istituzionali di suo gradimento”, si legge nel comunicato stampa del Cdm.