Angela Merkel smentisce ogni coinvolgimento nella caduta di Silvio Berlusconi, riflettendo sul rapporto con i leader italiani e le sfide globali
Angela Merkel, ex cancelliera tedesca, ha negato con fermezza ogni coinvolgimento nella caduta del governo italiano guidato da Silvio Berlusconi. Durante un’intervista al Corriere della Sera, ha risposto a quanto riportato dal Wall Street Journal, che sosteneva che Merkel avesse sollecitato un cambio di governo a Roma attraverso una telefonata con l’allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Merkel ha liquidato queste affermazioni definendole prive di fondamento: “Non mi sono mai immischiata negli affari interni di un Paese amico”, ha dichiarato. Ha inoltre aggiunto di non aver mai sentito parlare di questa ricostruzione e di ritenere improbabile che un capo di governo straniero possa determinare il destino politico di un altro.
L’ex cancelliera ha anche affrontato un altro episodio controverso, quello di una conferenza stampa congiunta con Nicolas Sarkozy durante il Consiglio europeo del 2011. Secondo alcune interpretazioni, il loro atteggiamento nei confronti di Berlusconi avrebbe contribuito a minarne la credibilità politica. Merkel, tuttavia, ha smentito con decisione anche questa teoria, sottolineando come il destino politico di un leader sia determinato esclusivamente dalle dinamiche interne al proprio Paese. “Non è assolutamente possibile che un capo di governo straniero causi la caduta di un altro”, ha ribadito.
Angela Merkel ha poi parlato del suo rapporto con Silvio Berlusconi, descrivendolo come “più amichevole di quanto molti pensassero”. Ha evidenziato come Berlusconi si sia sempre dimostrato un interlocutore impegnato nella ricerca di compromessi europei, un aspetto che lei ha sempre apprezzato. Tuttavia, ha riconosciuto che durante la crisi dell’euro, la cooperazione con il leader italiano fosse diventata più complessa. Le divergenze erano principalmente legate alle difficoltà economiche dell’Italia e alla necessità di adottare riforme stringenti per affrontare la crisi.
Merkel ha inoltre ricordato il suo rapporto con altri leader italiani che si sono alternati al governo durante i suoi 15 anni di mandato. Ha elogiato Romano Prodi per il suo entusiasmo nel sostenere l’allargamento a est dell’Unione Europea, definendolo un leader che sapeva motivare con forza le proprie posizioni. Di Mario Monti, ha sottolineato la professionalità e la prudenza nel gestire i rapporti con la Germania durante la crisi monetaria, cercando sempre di evitare che il peso economico tedesco si trasformasse in un dominio politico.
Un passaggio particolarmente interessante dell’intervista riguarda Matteo Renzi. Merkel ha raccontato di aver notato l’ex sindaco di Firenze ancor prima che diventasse presidente del Consiglio. Un’intervista rilasciata da Renzi a un giornale tedesco, in cui parlava della necessità di riforme in Italia, aveva catturato la sua attenzione. Colpita dalle sue idee, Merkel lo aveva invitato a Berlino, riconoscendone il potenziale come leader. Il rapporto con Renzi, una volta diventato premier, si è poi consolidato, soprattutto nei momenti di discussione sulle riforme strutturali e sul ruolo dell’Italia nell’Unione Europea.
Merkel ha inoltre parlato del rapporto di fiducia instaurato con Giuseppe Conte, soprattutto durante la gestione della crisi migratoria. Ha lodato Paolo Gentiloni per l’organizzazione impeccabile del 50º anniversario dei Trattati di Roma, un evento che secondo lei ha rafforzato la coesione tra i leader europei. Infine, ha ricordato con apprezzamento la collaborazione con Mario Draghi, in particolare per la preparazione del G20 di Roma durante la pandemia, evidenziando come il suo ruolo sia stato cruciale per il successo dell’evento.
Merkel ha espresso grande stima per i presidenti italiani che hanno accompagnato i suoi anni da cancelliera. Ha definito Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella “due meravigliosi capi di Stato”, sottolineando come la loro presenza abbia garantito una stabilità fondamentale per l’Italia in momenti di grande incertezza politica ed economica. Ha inoltre evidenziato il ruolo di Napolitano durante le crisi politiche e quello di Mattarella nel consolidare il ruolo internazionale dell’Italia.
Nell’intervista, Merkel ha affrontato anche questioni di portata internazionale, come la guerra in Ucraina. Ha sottolineato che qualsiasi soluzione diplomatica dovrà essere discussa non solo con Kiev, ma anche con i numerosi Paesi che sostengono l’Ucraina. Secondo Merkel, è essenziale che le decisioni vengano prese congiuntamente e non esclusivamente dalla leadership ucraina, in modo da garantire un accordo solido e condiviso.
Un altro tema centrale toccato da Merkel riguarda le preoccupazioni per la stabilità delle democrazie occidentali. Nella sua autobiografia di prossima uscita, intitolata Libertà, Merkel esprime timori per l’influenza crescente di figure come Donald Trump e delle grandi aziende tecnologiche. Ha evidenziato come l’alleanza tra Trump e le società della Silicon Valley rappresenti una sfida senza precedenti per l’equilibrio democratico. Tra i nomi citati, spicca quello di Elon Musk, che secondo Merkel detiene un potere eccessivo grazie al controllo di circa il 60% dei satelliti in orbita.
Merkel ha ricordato come durante la crisi finanziaria del 2007-08, la politica avesse ancora un ruolo centrale nel regolare l’economia attraverso interventi come i salvataggi bancari e nuove normative. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per il crescente potere delle aziende private, che rischiano di influenzare in modo sproporzionato le decisioni politiche. “In una democrazia, la politica non è mai impotente contro le aziende”, ha affermato, sottolineando la necessità di un controllo chiaro sull’influenza del capitale privato.
Guardando al futuro, Merkel ha ribadito l’importanza della cooperazione internazionale per affrontare le sfide globali, come il cambiamento climatico, la regolamentazione delle grandi aziende tecnologiche e la sicurezza energetica. Ha esortato i leader a lavorare insieme per trovare soluzioni sostenibili, evidenziando come il dialogo e la collaborazione siano essenziali in un mondo sempre più interconnesso.
Concludendo l’intervista, Merkel ha riflettuto sui suoi anni da cancelliera e sul suo rapporto con i leader italiani. Ha sottolineato come la fiducia e la comprensione reciproca siano state fondamentali per costruire relazioni solide e produttive. Anche se ora lontana dalla politica attiva, il suo contributo al panorama internazionale e il suo approccio pragmatico continuano a essere un punto di riferimento per molti.
La prospettiva di Merkel offre uno sguardo prezioso su un periodo di grandi trasformazioni politiche, economiche e sociali, mettendo in evidenza il ruolo cruciale della leadership e della collaborazione tra nazioni per affrontare le sfide globali. Con la pubblicazione della sua autobiografia, il suo pensiero e la sua eredità politica continueranno a stimolare il dibattito su temi di grande rilevanza per il futuro dell’Europa e del mondo.
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