Il centrosinistra si aggiudica tutti i capoluoghi di regione andati al voto. La Russa commenta la legge elettorale vigente: “Il secondo turno aumenta l’astensione. Si può venire eletti con solo il 20% dei voti degli aventi diritto. È inaccettabile“
Ieri, dopo la chiusura delle urne dei ballottaggi sono subito arrivate le conferme di un evidente vittoria del centrosinistra che domina in tutti i capoluoghi di regione. Schlein commenta la vittoria nelle grandi città definendola una bocciatura del governo e soprattutto dell’autonomia differenziata. “Una vittoria storica per noi e per il campo progressista. Abbiamo vinto in tutti e sei i capoluoghi di Regione, strappandone tre alla destra – Cagliari, Perugia e Potenza -. È irrevocabile: le città hanno bocciato la destra che governa e mandato un messaggio chiaro a Giorgia Meloni. Basta tagli alla sanità, basta ai salari bassi e no all’autonomia differenziata”, ha detto la segretaria del Pd. Intanto l’astensionismo è sempre alto e l’affluenza finale alle urne si ferma, come per le Europee, sotto il 50% dei votanti: 47,71%, in forte calo rispetto al primo turno quando era stata del 62,83%.
Il centrosinistra si aggiudica tutti i capoluoghi di regione andati al voto. La Russa commenta la legge elettorale vigente: “Il secondo turno aumenta l’astensione. Si può venire eletti con solo il 20% dei voti degli aventi diritto. È inaccettabile“, ha detto il presidente del Senato. Il responsabile nazionale dell’Organizzazione di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli ha dichiarato: “Non capisco l’entusiasmo a sinistra, abbiamo strappato più città a loro. Il centrodestra ha strappato quattro capoluoghi di provincia al centrosinistra, mentre il centrosinistra soltanto tre a noi“. “Avremmo ovviamente voluto vincere ovunque ma il bilancio dei ballottaggi ha comunque per noi un saldo positivo“, ha continuato.
La segretaria Dem rivendica la vittoria a Firenze, Bari, Campobasso, Perugia, Potenza e a un’ora dalla chiusura dei seggi prende il telefono per complimentarsi con i neo-sindaci Sara Funaro, che domina con il 60% delle preferenze sull’ex direttore degli Uffizi e Vito Leccese che vince su Fabio Romito con oltre il 70% dei voti. A Perugia vince la 37enne Vittoria Ferdinandi, con il 59,12% dei voti battendo Margherita Scoccia. Vincenzo Telesca vince a Potenza.
Il M5s commenta: “I cittadini premiano i progetti d’intesa tra le forze di opposizione frutto non di alchimie di palazzo ma di una convergenza che si va consolidando nelle aule parlamentari quanto nelle piazze. È questo un dato che conforta e incita a continuare“. Il partito di Salvini commenta: “La Lega amministra bene da sempre. Lo confermano gli ottimi risultati del Veneto, le conquiste in Piemonte come quella di Vercelli, e la vittoria di Lecce in Puglia. Non possiamo che andare avanti con ancora più forza, lavorando per il benessere dei territori”. “La nostra coalizione da oggi ha più sindaci negli ottomila comuni d’Italia“, dice il capogruppo azzurro Maurizio Gasparri.
Il centro destra vince a Lecce con Adriana Poli Bortone (che ha ricevuto la chiamata di complimenti di Matteo Salvini), Rovigo, Verbania e Caltanissetta, ma anche Urbino e Vercelli. Il campo largo si afferma a Campobasso e Vibo Valentia.
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