Migliaia di agricoltori si sono radunati a Bruxelles per protestare contro le politiche europee in occasione del Consiglio europeo straordinario. I manifestanti sono arrivati con i trattori fino a Place du Luxembourg, di fronte al Parlamento europeo, dove hanno acceso dei roghi e tirato dei petardi. La città è blindata, la polizia ha utilizzato gli idranti contro chi stava lanciando oggetti. “Questa non è l’Europa che vogliamo” lo slogan scandito anche in italiano. Presente uno striscione della Coldiretti.
“La manifestazione di oggi è data dall’esasperazione di contadini, allevatori e agricoltori di tutta Europa che vedono la Commissione europea e la maggioranza del Parlamento adottare dei provvedimenti assurdi, folli, che stanno minando la produzione agricola dell’intera Unione europea“. Lo sostiene l’eurodeputato della Lega Alessandro Panza, che oggi ha preso parte alla protesta. “Non riesco ad immaginare un altro modo per far capire dentro i palazzi che i nuovi provvedimenti, soprattutto quelli che stanno all’interno del Green Deal, devono essere rivisti ascoltando i ceti produttivi in agricoltura. Sosteniamo gli agricoltori: andate avanti, noi ci siamo“, ha aggiunto.
“Valuto positivamente – la manifestazione di migliaia di agricoltori europei che si tiene oggi in Place du Luxembourg, davanti al Parlamento europeo di Bruxelles – anche io sono qua, ho approfittato della concomitanza con la Plenaria del Comitato europeo delle Regioni in cui, proprio nella seduta di oggi, riporteremo anche questo tema“. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, circondato da manifestanti di tutta l’Ue e dai rappresentanti di Coldiretti. “È giusto mobilitarsi quando c’è il rischio che prevalgano certe ideologie sbagliate rispetto a quello che è il buon senso comune“, ha aggiunto. “In Europa ci sono anche tante iniziative buone, di sostegno all’agricoltura, ma ultimamente sembra prevalere un atteggiamento ideologico ben lontano dalle esigenze reali delle aziende“, ha concluso Cirio.
“L’imponenza della manifestazione dovrebbe portare la Commissione europea ad una maggiore attenzione al mondo agricolo. Va cambiato l’approccio all’agricoltura, che non è il male assoluto della nostra economia“. Così Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania. “Assicuriamo a queste imprese, che non hanno il controllo di tutti i fattori produttivi, maggiore assistenza e soprattutto maggiore reddito. La transizione ecologia, a cui non dobbiamo rinunciare, va sostenuta solo se ci sono le condizioni sociali ed economiche adeguate“, ha aggiunto.
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