Afghanistan, governo italiano:
parla Draghi, polemiche su Di Maio

Il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto ieri sera, in un’intervista al Tg1, sulla crisi afghana. Per prima cosa Draghi ha fissato le priorità dell’Italia, individuate nell’evacuazione in sicurezza del personale che si trova in Afghanistan. Poi si è soffermato sulla necessità di una riflessione dell’Occidente sugli ultimi venti anni di storia e ha lanciato un appello all’Europa per gestire la crisi migratoria e umanitaria e discutere sulla questione dei diritti individuali.

Il rimpatrio del personale dall’Afghanistan

“‘L’opera di rimpatrio dei diplomatici, dei militari, dei collaboratori afghani continua. La gran parte della rappresentanza diplomatica è arrivata a Roma il 16 agosto. Sul campo ci sono ancora delle squadre militari e dei diplomatici ( pochi) che dovranno aiutare l’evacuazione di altri nostri concittadini che sono lì e dei collaboratori afghani e delle loro famiglie quando le condizioni lo permetteranno. Voglio ringraziare tutte queste persone per il loro coraggio e la dedizione con cui svolgono il loro compito“. 

“Riflettere sul passato e immaginare il futuro”

La prima cosa che bisogna fare  – ha spiegato il premier –  è riflettere sull’esperienza avvenuta. Ricordiamoci che la guerra in Afghanistan è la prima risposta degli Stati Uniti all’attentato alle Torri Gemelle. Quindi il bilancio che noi traiamo non è un bilancio solo sulla guerra in Afghanistan, è di questi ultimi venti anni e del ruolo che l’Occidente ha avuto in tutto il mondo arabo. Ma forse ancora più importante che guardare al passato e discutere di bilanci è tracciare il futuro”, ha proseguito Draghi.

E il futuro, per l’Italia, “è fatto di difesa dei diritti fondamentali, di difesa dei diritti delle donne, di protezione di tutti coloro che si sono esposti in questi anni nella difesa di questi diritti in Afghanistan. Questo deve essere perseguito in tutti i contesti possibili. Certamente in questa grande opera di collaborazione mondiale entreranno Stati come la Cina, la Russia, l’Arabia Saudita, la Turchia. E tutti questi Stati sono membri del G20. Quindi il G20 offre naturalmente una sede dove poter avviare questa opera di collaborazione“.

Draghi ricorda i caduti in Afganistan

Voglio rivolgere un messaggio di affetto sincero alle famiglie dei 54 caduti, l’Italia ha perso 54 soldati nel corso di questi venti anni in Afghanistan e ha avuto circa 700 feriti. Alle loro famiglie voglio dire che il loro sacrificio non è stato vano, hanno difeso i valori per cui erano stati inviati, le libertà fondamentali e i diritti delle donne, hanno fatto operazioni per prevenire il terrorismo, hanno fatto del bene“. Con queste parole il premier Draghi ha voluto ricordare le vittime italiane della guerra in Afghanistan. E ha concluso: “Per me loro sono eroi”.

Polemiche su Di Maio: in Afghanistan crisi, lui in spiaggia

Nelle stesse ore, a essere invece investito dalle critiche è stato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Mentre si stava verificando una delle più importanti crisi di politica estera degli ultimi anni, infatti, i quotidiani hanno fotografato il ministro in spiaggia in Salento. In quelle ore il personale dell’ambasciata italiana in Afghanistan, non era stato ancora rimpatriato. 

A molti è sembrato estremamente inopportuno che, nonostante si trattasse del giorno di Ferragosto, il ministro degli Esteri fosse in costume da bagno e a torso nudo in spiaggia mentre i diplomatici italiani preparavano l’evacuazione dell’ambasciata con i talebani in avanzata verso Kabul.

Di Maio: “Le cinque priorità per l’Italia”

Di Maio è tornato a Roma, ma la polemica ormai era esplosa. I collaboratori hanno fatto sapere che il ministro degli Esteri, nonostante la vacanza, sia sempre rimasto in contatto con funzionari e organismi internazionali. Ieri sera, in un lungo post su Facebook Di Maio ha fissato le priorità per l’Italia sulla questione afghana. Dalla protezione dei civili e il rispetto dei diritti individuali e delle libertà civili, fino alla gestione dell’impatto migratorio e della situazione umanitaria. Infine, il contrasto al terrorismo.

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