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Sono quasi cinquemila gli afghani portati in salvo dal governo italiano dopo la presa di potere dei talebani. “Nel giro di pochi giorni abbiamo messo in salvo e trasferito in Italia 5011 persone, di cui 4890 afghani. Più della metà, donne e bambini, tra quanti hanno collaborato con le istituzioni italiane e appartengono a categorie vulnerabili“. Lo ha dichiarato al Senato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sull’operazione di evacuazione di civili dall’Afghanistan. “Il ponte aereo ininterrotto, realizzato grazie alla sinergia, fra tutti gli alleati ha consentito di far uscire dall’Afghanistan oltre 120.000 persone, compresi interi nuclei familiari”. Tra i paesi europei, “l’Italia ha evacuato il maggior numero di cittadini afghani“, ricorda Di Maio.
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Dopo i ringraziamenti alle forze armate, il pensiero del ministro Di Maio vola alla drammatica situazione in Afghanistan. “Le immagini strazianti dei profughi e le aspettative di pace e sviluppo di un intero popolo ribaltate in pochi giorni non possono lasciarci indifferenti. Non ci lascia certo indifferenti la prospettiva che i progressi faticosamente raggiunti in 20 anni, soprattutto per le donne, possano essere cancellati. Lavoriamo perché ciò non avvenga. Vogliamo rimanere al fianco del popolo afghano“, così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, durante il suo intervento sull’Afghanistan al Senato. “Questa crisi ripropone l’esigenza di un multilateralismo più efficace e inclusivo e al tempo stesso di una più forte coesione europea e di un autonomia strategica dell’unione. Si è trattato di uno sforzo internazionale senza precedenti. Sicurezza, gestione dei flussi migratori, contrasto a terrorismo e narcotraffico sono sfide che possono essere affrontate solo attraverso un approccio condiviso“, ha detto il ministro degli Esteri.
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“Ribadisco quindi la mia profonda gratitudine alle Forze armate al corpo diplomatico e all’intelligence“. Questo il ringraziamento del ministro degli Esteri accolto da un applauso di tutto l’emiciclo. Un applauso prolungato da parte dei senatori presenti in Aula, che si sono alzati in piedi, come tributo ai soldati italiani caduti in Afghanistan nel corso degli anni.
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In merito alla gestione del flusso di profughi, il ministro Di Maio informa di aver visitato la frontiera tra Pakistan e Afghanistan. “In Pakistan, dove abbiamo istituito in Ambasciata una situation room per la gestione dei profughi afghani, ho tenuto a visitare la frontiera con l’Afghanistan, a Torkham“, così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nell’informativa sull’Afghanistan al Senato. “Dai sopralluoghi che ho svolto e come mi hanno confermato gli interlocutori della cooperazione allo sviluppo sul campo, almeno per il momento, la situazione rimane sotto controllo“, per quanto riguarda i flussi migratori. “Ma il rischio è che la crisi economica e alimentare, anche in vista dell’inverno, possa innescare flussi più ampi“, ha dichiarato Luigi Di Maio.
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