Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il suo intervento all’Asinara in ricordo dell’affondamento della Corazzata Roma ha detto: “Dai martiri di Cefalonia ai giovani che decisero di salire in montagna invece di servire il governo collaborazionista di Salò, dai fucilati, gli impiccati, i torturati, i morti di stenti e maltrattamenti nei campi di concentramento, le vittime di rappresaglia tedesca, da Marzabotto a Boves, alle Fosse Ardeatine, alle isole di Kos e di Lero, dove combatterono personalità come Leonetto Amadei, e Virgilio Spigai. Sono loro, che con i caduti a Porta San Paolo, a Montelungo, nelle Quattro Giornate di Napoli, hanno dato vita a un secondo Risorgimento, hanno contribuito al sorgere di una nuova Italia, ricostituendo quella unità nazionale che il fascismo aveva spezzato“. “La loro eredità sono le istituzioni democratiche della Repubblica e la missione di pace iscritta nella nostra Costituzione all’articolo 11“, ha aggiunto.
Mattarella: “Inganno del regime fascista, riscatto con liberazione”
“Fu un sentimento di sbandamento che accompagnava lo svelamento di un inganno, quello del regime fascista, aggiunto alla acquisita consapevolezza della rottura del patto tra monarchia e popolo. In quei terribili giorni e da lì sino alla fine del conflitto, l’Italia ha pianto migliaia di morti, uomini e donne, militari e civili, in patria e all’estero, accomunati dal desiderio di vivere in pace, in un paese libero, lasciandosi alle spalle la dittatura e gli orrori della guerra. Tanti italiani morirono perché la Patria riprendesse il suo autentico e libero percorso nella storia. Da quel 9 settembre del 1943 prese inizio il riscatto nazionale, la lotta di Liberazione“. Queste le parole di Sergio Mattarella durante il suo discorso all’Asinara.