8 marzo, i politici celebrano la Festa della Donna

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In occasione della Festa della donna, vari esponenti delle principali forze politiche italiane hanno compiuto dei gesti per onorare la ricorrenza. Matteo Salvini, per esempio, ha visitato la sede principale di “Telefono Donna” all’ospedale Niguarda di Milano. Il leader della Lega, accompagnato dall’assessore lombardo alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità Alessandra Locatelli, ha incontrato i responsabili dell’associazione che offre aiuto a donne in difficoltà.

Meloni: “Donne motore della ripresa, ma servono misure concrete”

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Giorgia Meloni, invece, ha presentato il premio “Eccellenza donna“. “Fratelli d’Italia ha messo in campo tante iniziative legate dallo stesso filo rosso: superare i riti celebrativi fine a sé stessi e raccontare storie di donne e patriote che si sono affermate grazie al talento, alla passione, alla competenza. Abbiamo voluto istituire il premio “Eccellenza Donna”, che sarà consegnato alla prof. Maria Rita Parsi e a tante altre donne che si sono distinte nel loro campo. Celebrazioni e ricorrenze sono importanti ma non servono se a queste non seguono cambiamenti reali e misure concrete. Possiamo e dobbiamo uscire da questa difficile situazione: le donne sono il motore della ripresa“, ha concluso la leader di Fratelli d’Italia.

8 marzo, Da Regione Lazio luce verde su legge parità salariale

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Eleonora Mattia, Presidente della Commissione Pari opportunità, scuola e politiche giovanili del Consiglio Regionale del Lazio ha parlato della legge sulla parità salariale. “C’è un grande dibattito rispetto alle nomine governative. È una ferita profonda che ancora sentiamo. Dobbiamo centrare il punto però: c’è una società che ancora non è pronta ad avere le donne in posizioni apicali“.  “La Regione Lazio sarà la prima regione d’Italia ad approvare la legge sulla parità salariale. Nel 2021 è inaccettabile che una donna guadagni meno di un uomo. Ci saranno dei fondi per le politiche attive, degli incentivi economici per l’imprenditoria femminile per i periodi di paternità o maternità“, ha proseguito. “Durante la pandemia molte donne hanno perso il posto di lavoro. Bisogna rimettere al centro la questione delle donne proprio a partire dalla pandemia. Il lavoro è fondamentale per emanciparsi e realizzare sé stessi“, ha concluso.

Mattarella: “Fenomeno impressionante, 12 donne uccise nel 2021”

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Nel corso della celebrazione della Festa della donna al Quirinale, Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica, ha ricordato le vittime dei femminicidi che si sono verificati nei primi mesi del 2021. “È l’8 marzo. Sharon, Victoria, Roberta, Teodora, Sonia, Piera, Luljeta, Lidia, Clara, Deborah, Rossella: sono state uccise undici donne, in Italia, nei primi due mesi del nuovo anno. Sono state uccise per mano di chi aveva fatto loro credere, di amarle. Per mano di chi, semmai, avrebbe dovuto dedicarsi alla reciproca protezione. Ora siamo di fronte a una dodicesima uccisione: quella di Ilenia. L’anno passato le donne assassinate sono state 73. È un fenomeno impressionante, che scuote e interroga la coscienza del nostro Paese. Un concetto distorto del rapporto affettivo che si trasforma in odio mortale“, ha dichiarato Mattarella.

8 marzo, Mattarella: “Donne maggiormente colpite dal Covid”

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Mattarella ha poi parlato dell’impatto della pandemia sulle donne. “La diffusione del Covid-19, come sempre accade nei periodi difficili, ha colpito maggiormente le componenti più deboli ed esposte. Le donne tra queste. Dal punto di vista occupazionale anzitutto. Secondo l’Istat abbiamo 440 mila lavoratrici in meno rispetto a dicembre 2020. Mentre sono a rischio un milione 300 mila posti di lavoro di donne che lavorano in settori particolarmente colpiti dalla crisi“, ha spiegato il presidente della Repubblica.

Mattarella: “Rispetto delle donne è una questione attinente alla politica”

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Compromettere l’autonomia, l’autodeterminazione, la realizzazione di una donna esprime una fondamentale mancanza di rispetto verso il genere umano“, ha poi aggiunto Mattarella. “Il rispetto è alla base della democrazia e della civiltà del diritto, interno e internazionale. Per questo il rispetto per le donne è questione che attiene strettamente alla politica. Rispettare s’impara, o si dovrebbe apprendere, fin da piccoli. Sui banchi di scuola. In famiglia. Nei luoghi di lavoro e di svago. Negli ultimi due secoli le donne sono state protagoniste di importanti rivoluzioni sociali e culturali, sono state, in diversi ambiti, i motori del cambiamento. Le donne hanno sempre aiutato a cogliere il valore universale e positivo della diversità, della solidarietà, della pace“, ha concluso Mattarella.

 

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