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In occasione del 25 novembre, data in cui si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Maurizio Landini, il segretario generale della Cgil, ha parlato dei cambiamenti che devono avvenire per evitare che si ripetano dei fatti simili. “Parto da un dato molto concreto: la violenza sulle donne la commettono gli uomini, e sono loro che devono cambiare assieme ad una cultura patriarcale secondo cui una persona può possedere qualcuno. Anche nelle organizzazioni sindacali un cambio di cultura deve assimilare la cultura di genere, questo elemento produrrà un cambiamento. Pensiamo che ci sia bisogno di aumentare le risorse verso i CAV, gli alloggi temporanei ma di investire molto sulla formazione. L’altro tema è quello della crescita delle molestie sessuali nei luoghi di lavoro: non partiamo da zero ma c’è molto lavoro da fare.”
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Sempre a Roma si è svolta si è fatta sentire anche la voce di Lucha y Siesta, la casa delle donne che si trova a Cinecittà. Simona Ammerata, attivista e operatrice antiviolenza, ha parlato ai nostri microfoni le preoccupazioni rispetto alla fase che sta attraversando lo spazio di via Lucio Sestio 10. “Ancora siamo in una situazione indefinita, attendiamo che la Regione Lazio concluda quello che ha promesso pubblicamente, cioè di riconoscere questo spazio e di donarlo alla comunità che lo abita. Il passaggio delle elezioni regionali ci preoccupa molto. Già ora, in questa situazione di vuoto, noi attendevamo che si definisse la procedura amministrativa di convenzione in comodato d’uso gratuito. Certo è che gli accordi quantomeno fantasiosi che si stanno pensando in Regione Lazio ci preoccupano molto“.
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In occasione del 25 novembre si è svolta anche un’iniziativa di Telefono Rosa, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, Sarah Cleto Hassan Rial, governatrice dello Stato del Bahr El Ghazal, della Repubblica Federale del Sud-Sudan, Sakina Hosseini, attivista, avvocata e membro del consiglio provinciale di Herat, Zahra Toufugh Asri, attivista e avvocata dell’Associazione Iran Human Right. L’evento è stato seguito da oltre 500 studenti.
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“È una giornata importantissima, perché non esiste libertà se non si elimina la piaga della violenza sulle donne. Questo significa prevenzione e parità, per cui Roma Capitale si sta impegnando tantissimo con tutta una serie di iniziative. Dobbiamo fare di Roma una città per le donne, che le protegge e che promuove l’autonomia“, ha dichiarato Gualtieri a margine dell’evento.
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A Firenze, invece, è stato organizzato un flashmob in piazza Santissima Annunziata a Firenze, durante il quale tanti cittadini hanno pronunciato una frase, uno stereotipo che spesso giustifica episodi di violenza. L’assessore regionale all’Istruzione Alessandra Nardini ha dichiarato che: “Quel cambiamento culturale necessario rispetto alla parità, per destrutturare la violenza di genere, lo si comincia a fare a partire dai più piccoli. Nell’ultimo anno sono oltre 100 gli episodi di femminicidio, arrivati dall’osservatorio regionale“. La rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci ha aggiunto che: “Abbiamo voluto sottolineare queste frasi, questi no detti spesso in maniera superficiale verso le donne, segnali di una violenza annunciata. Vogliamo che non accadano mai più fatti così gravi“.
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Anche a Napoli si è svolto un flashmob (chiamato “Re-member”) in occasione del 25 novembre. L’evento ha avuto luogo in Piazza Municipio a Napoli ed è stato organizzato dall’associazione Mai più violenza infinita Onlus, in collaborazione con Il Comune di Napoli, Unicef ed Associazione O.M. Intervengono il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, l’ex presidente della Camera Roberto Fico e l’assessore alle Pari Opportunità Emanuela Ferrante.
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In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che ricorre oggi, 25 novembre, i Carabinieri hanno diffuso un video di sensibilizzazione incentrato su un messaggio forte: “Metti un punto“. Nel breve filmato un militare dell’Arma fa il gesto dell’alt con la mano e vengono mostrati i numeri di emergenza – 112 e 1522 – a cui rivolgersi nel caso in cui si subisca violenza fisica o psicologica. Il video è stato realizzato dai ragazzi dell’Istituto Tecnico Superiore “Vaccarini” di Catania e verrà trasmesso su 1200 schermi presenti in 125 stazioni ferroviarie in tutta Italia.
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Al Giardino Zaniboni, nel quartiere Navile di Bologna, è stata inaugurata una panchina rossa in memoria di Alessandra Matteuzzi, uccisa dall’ex compagno lo scorso agosto. “Questa panchina è per noi una dimostrazione importante di solidarietà, grazie dal profondo del nostro cuore alla città e a tutte le istituzioni presenti“, ha commentato il cugino di Alessandra, Andrea Matteuzzi. Presente all’evento anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore: “Purtroppo questi numeri (delle vittime della violenza di genere, ndr) in Italia ci sono da anni e se vogliamo che calino li dobbiamo affrontare frontalmente – ha dichiarato il primo cittadino -. Dobbiamo lavorare assieme affinché ogni segnalazione e ogni denuncia venga raccolta e presa sul serio e che non ci siano donne che non vengono ascoltate o credute“.
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