Le difficoltà dell’elettrico nel convincere i consumatori e i numeri delle nuove immatricolazioni lanciano un grave allarme nel Vecchio Continente
Il caso Stellantis, con le dimissioni impreviste di Carlos Tavares, e i dati sulla vendita delle auto elettriche in Europa sono solo l’ennesima conferma delle difficoltà che il settore sta attraversando in questi ultimi anni. I risultati ottenuti si discostano notevolmente da quanto stabilito e auspicato nei piani industriali e dai regolamenti dell’Unione Europea, i quali hanno comunque giocato un ruolo determinante nella definizione di tali strategie. Ma quali sono le ragioni dietro a questa tendenza sempre più in calo e dietro alla diffidenza dei consumatori nei confronti dell’elettrico?
Da una su quattro a una su cinque: questa è la proporzione che evidenzia il significativo calo delle immatricolazioni di auto elettriche in Europa nell’ultimo anno. L’Italia, tra le principali economie europee, si conferma fanalino di coda nel Vecchio Continente in questo campo, avendo fatto registrare un -12% tra gennaio e agosto 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, proseguendo verso un trend negativo già evidente negli anni passati.
Negli ultimi anni, le normative dell’Unione Europea hanno avuto un impatto rilevante sull’introduzione di nuovi modelli di autovetture. Il numero di veicoli elettrici disponibili è cresciuto notevolmente, registrando un incremento superiore al 45% solo nell’ultimo anno. Attualmente, in Italia, e ancor più nel resto d’Europa, è possibile scegliere tra oltre 150 modelli di auto elettriche, con un’ampia varietà in termini di prezzo, dimensioni e funzionalità. Ma allora per quale motivo l’elettrico non riesce a farsi strada nel mercato automobilistico.
Il problema principale, che riguarda non solo l’Italia, sembra essere ancora il prezzo, nonostante i progressi significativi fatti nelle prestazioni delle auto elettriche, sia in termini di potenza di ricarica che di autonomia. E nonostante l’ampliamento dell’offerta da parte dei produttori automobilistici. Tuttavia, i costi delle vetture restano (o appaiono ai consumatori) ancora elevati, mentre la crisi economica riduce il potere d’acquisto degli europei.
Per quanto riguarda questi dati relativi alle immatricolazioni di auto elettriche, una parte della responsabilità va attribuita anche alla Germania, o meglio al suo mercato automobilistico. Tradizionalmente leader europeo per il numero di veicoli elettrici (anche nell’ultimo anno, con circa 694 mila unità immatricolate), nel 2023 la Germania ha intrapreso una fase di calo, registrando una flessione significativa del -6,2% rispetto al 2022.
Per fronteggiare la situazione e ridurre le preoccupazioni degli azionisti, i produttori di automobili hanno orientato i loro piani verso soluzioni più ibride, rimandando, quindi, il lancio di nuovi modelli elettrici e, allo stesso tempo, posticipando i tagli agli investimenti nelle auto a motore termico.
Le auto elettriche, pur essendo ormai una realtà consolidata, presentano ancora alcune problematiche, come l’autonomia limitata, i lunghi tempi di ricarica, i rischi di incendio delle batterie e le difficoltà nel loro smaltimento ecologico. Nonostante alcuni paesi stanno migliorando le infrastrutture di ricarica e soluzioni come il wallbox domestico o app come MyNextMove, i consumatori ancora non sono stati ancora convinti appieno dall’elettrico, il quale ispira troppa poca fiducia.
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