Il patron di X avrebbe messo in discussione alcuni dei candidati scelti da Boris Epshteyn, che svolge l’incarico di consigliere di Trump dal 2016
Anche se ufficialmente il secondo mandato di Donald Trump non è ancora iniziato, il presidente in pectore ha già iniziato a portarsi avanti con alcune nomine che non sono passate inosservate, come quella di Robert F. Kennedy Jr., contrariamente noto ai vaccini, a ministro della Salute. Non sono solo le forze dell’opposizione e i media ad avanzare delle critiche nei confronti delle scelte del tycoon: anche uno degli uomini che gli sono più fedeli ha iniziato a mostrare una certa insofferenza. Si tratta di Elon Musk, imprenditore noto per aver fondato (o co-fondato) aziende come Tesla, PayPal e SpaceX, il cui ruolo durante la campagna elettorale è stato tutt’altro che marginale.
Il sodalizio tra Trump e Musk è così forte che i media statunitensi hanno iniziato a chiamare quest’ultimo “first buddy” (lo scrittore Stephen King, invece, lo ha definito “first lady” prima di lasciare X e aprire un account su Threads). Tuttavia l’influenza del miliardario sul presidente in pectore non sarebbe ben vista da alcuni membri del “cerchio magico” del tycoon e, secondo quanto riportato da Axios, lo scorso mercoledì sarebbe scoppiata una furiosa lite tra il patron di X e Boris Epshteyn, un consigliere di lungo corso di Trump, durante una cena a Mar-a-Lago.
Epshteyn, nato a Mosca e naturalizzato americano, è un avvocato 43enne che svolge l’incarico di consigliere di Trump dal 2016. Ha anche coordinato il team di difesa del tycoon durante i vari processi che l’hanno riguardato. In base a quanto riportato dai media statunitensi, durante la cena Musk avrebbe messo in discussione la troppa influenza del legale nel processo delle nomine della futura amministrazione Trump.
In particolare, il first buddy avrebbe contestato le nomine di Matt Gaetz alla Giustizia e di William McGinley a capo dell’ufficio legale della Casa Bianca. Avrebbe anche mosso delle critiche ad altri candidati presentati da Epshteyn, tra cui Todd Blanche e Emil Bove, i penalisti che hanno difeso Trump e che avranno alti incarichi al dipartimento di Giustizia.
Le fonti di Axios descrivono la lite avvenuta tra Musk ed Epshteyn come “un’enorme esplosione”. L’imprenditore avrebbe accusato il legale di aver fornito ai media informazioni sulla transizione di Trump, incluse le nomine. Epshteyn, dal canto suo, avrebbe rigettato con veemenza questa ipotesi. Dietro a quanto avvenuto potrebbe celarsi il desiderio di Musk di avere maggiore controllo sulla formazione del futuro governo, soprattutto perché sembra avere in mente dei nomi ben precisi e su X non perde alcuna occasione utile per sostenere i “suoi candidati”.
Tra i fedelissimi di Trump non mancano dei sostenitori di Elon Musk, tra cui il vicepresidente eletto JD Vance e il commentatore di estrema destra Tucker Carlson, tuttavia altri stanno iniziando a sopportare poco la sua invadenza e questa situazione potrebbe costringere il presidente in pectore a prendere alcune decisioni difficili nei prossimi mesi, soprattutto se l’incompatibilità tra Musk e alcuni membri del “cerchio magico” dovesse rivelarsi impossibile da risolvere.
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