E se Vladimir Putin fosse (o sia diventato) pazzo? Se ne sta parlando da qualche giorno, ossia da quando la ‘CNN’ ha dato spazio alle valutazioni che l’intelligence USA sta facendo sul profilo psicologico e anche sullo stato d’animo del presidente della Russia. Da allora le disquisizioni sull’argomento si sono diffuse all’impazzata.
Per introdurre la questione, è indispensabile una premessa. La domanda “Vladimir Putin è pazzo?“, infatti, è semplicemente mal posta. Lo sottolinea il medico psicoanalista Luciano Casolari, che ha affrontato la questione per il ‘Fatto Quotidiano’. “Come medico che si occupa della materia – ha sottolineato – vorrei provare a fare un poco d’ordine. Le diciture ‘pazzo, matto’ non hanno un valore scientifico. Sono ancora usate nel linguaggio comune per additare tutti quelli che hanno caratteristiche che a noi non vanno bene“.
Le casistiche, dunque, sono diverse. Spiega Casolari: “In campo medico esistono persone che presentano una sofferenza sul livello percettivo (allucinazioni per lo più acustiche in cui sentono una voce che parla e commenta le loro azioni) o del ragionamento (con spunti deliranti in cui ritengono veri ragionamenti scorretti). Un secondo livello di disturbo mentale sono quelli dell’umore (depressioni, euforie fino alla mania) e dello stato emotivo psicosomatico (ansie)“. Ma la salute mentale di Vladimir Putin è davvero in pericolo? Il presidente della Russia soffre di qualche ossessione o psicosi? Vediamo cosa dicono gli esperti.
Per farlo, iniziamo spiegando perché gli Stati Uniti si stiano interrogando sul profilo psicologico di Vladimir Putin. La ‘CNN’ spiega che gli osservatori di lunga data del presidente della Russia hanno pubblicamente ipotizzato che il suo comportamento sia diventato sempre più scostante e irrazionale.
Si è anche ipotizzato che la sua positività al Coronavirus, e magari gli effetti del Long Covid, possano aver alimentato le sue paranoie. Ciò emerge anche da un briefing che presenta la firma di Avril Haines, direttore dell’intelligence nazionale. In più le fonti dell’FBI parlerebbero di un Vladimir Putin reso furioso dalle sanzioni dell’Occidente dopo l’invasione dell’Ucraina. Non se le sarebbe aspettate tanto severe, sviluppando un complesso di persecuzione. Che, a tutti gli effetti, rappresenta un comportamento tipico di una persona paranoica.
Casolari parla anche di narcisismo, fenomeno per cui una persona sviluppa fantasie irrealistiche di potere e attese irragionevoli. La loro mancata realizzazione provoca però rabbia, fenomeni depressivi, non accettazione della realtà. Viktor Erofeev, scrittore russo, ha ipotizzato per il ‘Corriere della Sera’ una degenerazione di tale disturbo della personalità. “Nella mente di Vladimir Putin si è formata chiaramente una realtà parallela, incomprensibile all’Ucraina, all’America e all’Europa“, ha affermato.
Gli ultimi anni hanno accentuato la sua fobia verso il mondo esterno, come il timore di accerchiamento. Analisti raggiunti da ‘The Guardian’ hanno notato come, dopo lo scoppio del Covid, abbia preteso di mantenere le distanze dai suoi interlocutori durante le riunioni. Si tratta di un modo di porsi che anni fa non era così scientifico. Ma di un altro aspetto, stavolta legato al narcisismo, parla la politologa Tatjana Stanowaja: “Una svolta è arrivata a inizio 2020. Con il cambio della Costituzione, di fatto, Vladimir Putin ha reso se stesso presidente a vita della Russia. Il potere di stravolgere le regole a suo piacimento ha cambiato la sua psicologia e il modo in cui rapportarsi ad avversari interni ed esterni. Lo fa sentire onnipotente“.
Preoccupato anche Michael McFaul, che fu ambasciatore in Russia per gli Stati Uniti all’epoca di Barack Obama. Ha quindi lavorato a lungo con Vladimir Putin, e lo trova diverso rispetto al passato: “Ho sentito quello che dice, e mi sembra sempre più folle nel modo in cui parla“. E anche la ex segretaria di Stato Condoleezza Rice ha definito il suo attuale comportamento “imprevedibile“. Questo deriverebbe anche dal suo linguaggio del corpo, valutato come molto più teso, preoccupato e “scattoso” rispetto ai modi gelidi adottati per oltre vent’anni.
Esiste però una ulteriore ipotesi, di cui ha parlato Michael Horowitz, analista della sicurezza presso il Beck Institute, e a cui ha dato spazio tra gli altri il ‘Financial Times’. Secondo Horowitz, infatti, Vladimir Putin non starebbe attraversando nessun tipo di nevrosi o personale ossessione, ma starebbe fingendo di farlo. Si tratta della “madman theory“, la “teoria del pazzo“. Che nella storia è stata utilizzata più volte.
In base a tale teoria, di cui parlò già Niccolò Machiavelli, un leader politico può decidere di adottare comportamenti apparentemente folli o imprevedibili per spaventare il suo nemico. Una strategia del terrore, insomma, che porti a temere per la sopravvivenza di interi Stati o addirittura il Pianeta. Con il solo scopo, però, di ottenere la resa del nemico. Ci provò già Richard Nixon, ma gli andò decisamente male. Qualcuno ora sostiene sia la volta di Vladimir Putin. Che in tanti stanno definendo “pericoloso psicopatico” (tra loro l’ex oligarca e magnate del petrolio Michail Chodorkovskij). Ma che in realtà potrebbe anche solo apparire tale per strategia.
Quello che emerge dal rapporto è che nessuno Stato sta cercando davvero di dire addio…
Dall'indagine che ha coinvolto la Generazione Z è emerso che soltanto il 20% si sente…
Sciopero nazionale della sanità: medici e infermieri protestano contro la manovra 2025 per chiedere dignità,…
Donald Trump prepara la sua nuova amministrazione con nomine sorprendenti e fedeli alleati, puntando su…
Scopri i dettagli del Bonus Natale 2024: requisiti, novità e modalità per ottenere i 100…
Il patron di X avrebbe messo in discussione alcuni dei candidati scelti da Boris Epshteyn,…