La proposta di Joe Biden, il presidente degli Stati Uniti, di revocare i brevetti sui vaccini anti-Covid sta creando delle divisioni in Europa. Mentre alcuni leader, tra cui Mario Draghi, si sono detti favorevoli all’iniziativa, altri hanno sollevato delle perplessità. È questo il caso della cancelliera tedesca Angela Merkel.
Le obiezioni di Angela Merkel sono state illustrate da una portavoce del governo tedesco nel corso di un’intervista al quotidiano Sueddeutsche Zeitung. “La protezione della proprietà intellettuale è una fonte di innovazione e deve rimanere tale anche in futuro”, ha dichiarato. “Il fattore limitante nella produzione di vaccini è la capacità di produzione e gli elevati standard di qualità, non i brevetti. Stiamo lavorando in molti modi su come migliorare le capacità di produzione in Germania e nell’Unione europea, ma anche a livello mondiale, e anche le aziende interessate lo stanno facendo“, ha aggiunto. La portavoce ha poi sottolineato che la proposta degli Stati Uniti ha “implicazioni significative per la produzione di vaccini nel suo complesso”.
Oggi, venerdì 7 maggio, si terrà il summit di Oporto, durante il quale i leader europei affronteranno varie questioni, tra cui l’eventuale revoca dei brevetti dei vaccini. Per Mario Draghi si tratterà del primo vertice in presenza da quando è diventato presidente del Consiglio. Il premier potrà incontrare di persona tutti gli altri leader europei, a eccezione di Angela Merkel, che però sarà collegata da remoto, dell’olandese Mark Rutte e di Robert Abela, il premier di Malta.
Sulla liberalizzazione dei vaccini, Biden e Draghi la vedono allo stesso modo. “I vaccini sono un bene comune globale. È prioritario aumentare la loro produzione, garantendone la sicurezza, e abbattere gli ostacoli che limitano le campagne vaccinali“, ha dichiarato il presidente del Consiglio. L’Ue, in generale, si è detta “pronta a discutere di qualsiasi proposta che affronti la crisi in modo efficace e pragmatico”. “È per questo che siamo pronti a valutare i benefici della proposta di Biden”, ha spiegato Ursula Von der Leyen. La presidente della Commissione europea ha anche invitato tutti i Paesi produttori a consentire le esportazioni nel breve periodo e a evitare l’adozione di misure che interrompono l’approvvigionamento di dosi.
Anche Emmanuel Macron, il presidente della Francia, ha dichiarato di essere favorevole alla cancellazione dei brevetti per i vaccini contro il Covid. Durante l’inaugurazione di un hub vaccinale nel centro di Parigi, ha spiegato che i vaccini sono un bene comune e che quel che rende difficile l’accesso alle dosi è il trasferimento di tecnologia e la capacità di produzione.
La Svizzera non ha nascosto le proprie perplessità sulla proposta di Biden. Pur ritenendo “significativo” l’annuncio arrivato dagli Stati Uniti, la Segreteria di Stato dell’economia (Seco) ha sottolineato che, dal suo punto di vista, la sospensione temporanea non sarà sufficiente a garantire un accesso “equo, economico e rapido” ai vaccini e ad altre tecnologie contro la pandemia. Nel corso di un’intervista con la Srf, Guy Parmelin, il presidente della Confederazione svizzera, ha difeso le protezioni sui brevetti, ritenendole necessarie per l’innovazione. La Svizzera, tuttavia, si è detta “pronta” a continuare le discussioni avviate all’interno del Wto.
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