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“Grazie per aver accettato di partecipare a quest’esperienza. Forse un esperimento, unico nel suo genere. Perché effettivamente, come ricordavano i moderatori, è la primissima volta che le tre istituzioni decidono di fare qualcosa insieme. E vi garantisco che, in Europa, è raro“. Così l’eurodeputato di Renew Europe, Guy Verhofstadt, aprendo la Conferenza sul futuro dell’Europa.
“Il fatto che Consiglio, Parlamento e Commissione europea si mettano d’accordo per organizzare una conferenza insieme è davvero raro“, ha proseguito Verhofstadt. Che ha poi voluto ricordare i ruoli delle tre istituzioni: “Il Consiglio dell’Unione europea è l’istituzione che rappresenta i 27 Stati membri attuali dell’Unione. Il Parlamento è l’istituzione direttamente eletta dai cittadini europei. Poi c’è la Commissione che è, come dire, il governo dell’Unione europea“.
L’entusiasmo di Verhofstadt per l’iniziativa è assoluto: “Devo dire che voi state scrivendo qualcosa di storico, la storia stessa. Perché è la primissima volta che la politica europea verrà elaborata non per i cittadini, ma insieme ai cittadini. Non pensando semplicemente ai cittadini, ma mano nella mano con i cittadini. In effetti è un esperimento, una esperienza democratica mai organizzata prima d’ora a livello europeo. Cittadini e cittadine come voi parteciperanno all’elaborazione di una visione sul futuro dell’Unione europea“.
Verhofstadt sottolinea quindi le contraddizioni dell’Unione. Quelle percepite dai cittadini, e che l’iniziativa vuole combattere: “Quando si fanno sondaggi, le persone dicono che l’Europa è bella. La vogliono più attiva, ma allo stesso tempo esprimono critiche. Quindi, l’Europa ha bisogno di un cambiamento profondo. Le persone non sempre hanno l’impressione che l’Europa stia facendo qualcosa per rispondere ai loro sogni e alle loro necessità. Ed è per questo che abbiamo lanciato questa Conferenza“.
“Se l’Europa esiste, è per essere al servizio dei cittadini – ha sottolineato Verhofstadt –. Vogliamo un dibattito ampio su quello che va cambiato. In modo da non sentire solo dire che i cittadini amano l’Europa, ma in modo da avere anche un’Europa che risponda alle loro aspettative concrete. Quest’esperienza nasce qui, non in mezzo ai veti incrociati di Bruxelles. Vogliamo ascoltare i vostri auspici, le vostre richieste, i vostri sogni, le vostre speranze sul futuro dell’Europa“.
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