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Nel suo ultimo videomessaggio alla nazione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a parlare della controffensiva. “Solo questa settimana, i nostri soldati hanno liberato dallo pseudo-referendum russo 776 chilometri quadrati di territorio nell’est del nostro paese e 29 insediamenti, di cui sei nella regione di Lugansk. In totale, dall’inizio di questa operazione offensiva, sono già stati liberati 2.434 chilometri quadrati della nostra terra e 96 insediamenti“. Il leader di Kiev ha anche annunciato che il Parlamento del Paese ha riconosciuto la sovranità del Giappone su alcuni territori contesi con la Russia. “Una decisione giusta, legalmente ineccepibile e storica“, ha commentato Zelensky.
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Come riportato dalla Tass, questa mattina un serbatoio di stoccaggio del carburante ha preso fuoco sul ponte di Kerch, che collega la Crimea alla Russia. L’agenzia di stampa ha sottolineato che “gli archi navigabili del viadotto non hanno subito danni“. Per sicurezza è stata sospesa la circolazione dei veicoli. “È troppo presto per parlare di cause e conseguenze. Sono in corso i lavori per estinguere l’incendio“, ha reso noto su Telegram Oleg Kryuchkov, consigliere del Governo russo in Crimea. Con i suoi 19 chilometri, il ponte, inaugurato nel 2018, è il più lungo d’Europa. Secondo quanto riferito dal comitato nazionale antiterrorismo russo, l’incendio è stato provocato dall’esplosione di un camion.
Vladimir Putin, il presidente della Russia, non ha perso tempo e ha subito ordinato la formazione di una commissione governativa per indagare sull’incidente. L0 ha riferito Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino. Lo zar “ha ricevuto i rapporti dal primo ministro Mikhail Mishutin, dal vice primo ministro Marat Khusnullin, dal ministro delle Emergenze Alexander Kurenkov e del ministro dei Trasporti Gennady Savelyev, così come dai capi delle forze dell’ordine“, ha affermato Peskov. “Il presidente ha ordinato al primo ministro di formare una commissione governativa per stabilire le cause dell’incidente e affrontarne rapidamente le conseguenze. La commissione comprenderà anche i capi della Regione di Krasnodar e della Crimea, oltre a funzionari della Guardia Nazionale, del Servizio di Sicurezza Federale e del ministero degli Interni“.
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