La Russia potrebbe invadere l’Ucraina la prossima settimana, almeno secondo le previsioni dell’intelligence degli Stati Uniti. Per Antony Blinken, il Segretario di Stato Usa, è difficile ignorare i segnali di una possibile escalation arrivati negli ultimi giorni. “Continuiamo a vedere segnali molto preoccupanti di un’escalation della Russia, come l’arrivo di nuove truppe al confine con l’Ucraina”, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa dalle Fiji. Tuttavia, secondo Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale di Washington, il presidente russo Vladimir Putin non avrebbe ancora preso una decisione in merito alla possibile invasione dell’Ucraina. È in questo clima di paura e incertezza che avverrà il colloquio telefonico di oggi, sabato 12 febbraio, tra Joe Biden e Vladimir Putin. L’ultima chiamata tra i due presidenti risale alla fine di dicembre e nel frattempo molte cose sono cambiate.
Nel frattempo, il sindaco di Kiev, Vitalij Klyčko, ha comunicato l’approvazione di “un piano di evacuazione dalla capitale”, “con il numero di mezzi necessari e le zone sicure per accogliere le persone trasferite”. Il primo cittadino ha parlato di “riserve di combustibile” e “generatori elettrici installati per operare ininterrottamente in una situazione di emergenza”.
Inoltre, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Sputnik, lo staff diplomatico russo in Ucraina avrebbe iniziato a lasciare il Paese per rientrare in Russia. “Secondo cittadini ucraini, diplomatici e funzionari consolari russi in Ucraina hanno cominciato a partire alla volta della Russia. Questo, in particolare, è testimoniato dalle difficoltà per un appuntamento presso i consolati e l’ambasciata”.
Proprio come gli Stati Uniti, anche l’Australia e la Nuova Zelanda hanno invitato i connazionali a lasciare subito l’Ucraina. Secondo Scott Morrison, il premier australiano, la situazione è “molto seria”. “Sarà un quadro molto volatile se ci sarà un conflitto”, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa. “Speriamo e preghiamo affinché non si a così. Da tempo è chiaro il messaggio che gli australiani in Ucraina dovrebbero lasciare il Paese“. Nania Mahuta, il ministro degli esteri della Nuova Zelanda, ha sottolineato che il suo Paese non può contare su una rappresentanza diplomatica forte in Ucraina e che quindi la capacità di fornire assistenza consolare ai connazionali è molto limitata. “La situazione potrebbe cambiare con breve preavviso. In queste circostanze, i cittadini della Nuova Zelanda non dovrebbero contare sul supporto per l’evacuazione dal Paese”.
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