Volodymyr Zelensky, il presidente dell’Ucraina, non ha dubbi: “La Russia ha già perso”, a prescindere da quali armi possa trovare. Lo ha dichiarato durante il suo ultimo discorso alla nazione. “Gli ucraini sanno per cosa stanno combattendo. Ora sempre più cittadini russi si rendono conto che devono morire solo perché una persona non vuole fermare la guerra”, ha aggiunto.
Le parole di Zelensky sembrano al tempo stesso vicine e lontane da quel che sta avvenendo sul campo di battaglia. Sono aderenti alla realtà se si considera che nelle scorse ore le unità di difesa aerea ucraine hanno battuto sei droni kamikaze russi (su un totale di dodici) che avevano attaccato nella notte le regioni di Odessa e Mykolaiv. Questo successo è stato confermato dal Comando operativo meridionale di Kiev, che ha anche sottolineato come “il nemico abbia intensificato la ricognizione aerea”.
La dichiarazione del presidente ucraino iniziano a suonare meno verosimili se si considera che nella mattina di oggi, giovedì 6 ottobre, l’esercito russo ha lanciato un attacco missilistico contro la città di Zaporizhzhia, colpendo infrastrutture ed edifici residenziali. “L’occupante ha attaccato il centro regionale con dei missili”, ha spiegato Oleksandr Starukh, il capo dell’amministrazione militare regionale. “Gli obiettivi del nemico erano le infrastrutture”, ha aggiunto, per poi sottolineare che in seguito agli attacchi sono scoppiati degli incendi. Al momento non è noto il numero preciso delle vittime.
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Zelensky ha poi annunciato che tre villaggi nella regione meridionale di Kherson sono stati riconquistati e sottratti alle truppe russe. “Novovoskresenske, Novogrygorivka e Petropavlivka… sono stati liberati nelle ultime 24 ore“, ha detto in un video pubblicato sui social media, aggiungendo che la controffensiva “continua“.
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Zelensky poi intervenuto all’Organizzazione degli Stati americani, dichiarando che “più di un milione e seicentomila ucraini sono già stati deportati in Russia. Sono sparsi in regioni remote del Paese“.
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La direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino afferma che nelle ultime settimane 2 mila militari russi hanno chiesto di arrendersi: ha affermato in tv il rappresentante dell’intelligence militare Andrey Yusov, come riporta Ukrainska Pravda. Yusov ha dichiarato che è stata osservata ‘un’ondata di appelli a poter arrendersi’ dopo l’offensiva delle forze armate ucraine nella regione di Kharkiv e dopo l’annuncio della mobilitazione parziale nella Federazione Russa.
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Da Pisky-Radkivski, un villaggio della regione di Kharkiv, arrivano delle immagini disturbanti. La polizia ucraina, infatti, ha scoperto una vera e propria camera delle torture. Qui gli occupanti avrebbero tenuto i residenti locali in condizioni disumane. “Una maschera antigas messa sulla testa di una vittima che è stata coperta con uno straccio che bruciava e sepolta viva. E una scatola di corone dentali d’oro. Una mini Auschwitz. Quante altre se ne troveranno nell’Ucraina occupata?“. Lo ha scritto su Twitter il Ministero della Difesa ucraino.
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