Mentre il mondo attende con apprensione il 9 maggio e le eventuali iniziative di Vladimir Putin in concomitanza con l’anniversario della vittoria sulla Germania nazista nella Seconda guerra mondiale, la guerra tra Russia e Ucraina continua a mietere terrore e vittime. E se da un lato l’ambasciatrice Usa denuncia le bugie di Mosca, sia l’Onu che lo stesso Volodymyr Zelensky entrano più nel dettaglio del dramma che sta colpendo Mariupol.
“La Russia ha mentito ripetutamente a questo Consiglio, con una sfrenata serie di teorie di complotti e disinformazione. Ogni falsità è più ridicola dell’altra“, ha spiegato Linda Thomas-Greenfield, ambasciatrice Usa, che ha parlato al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Ma deve intervenire anche il Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, dopo che il New York Times ha riferito in uno scoop degli aiuti che l’intelligence statunitense ha fornito all’Ucraina. Si parla anche di molti generali russi uccisi. “Irresponsabile dire questo – ha sottolineato la portavoce Adrienne Watson –. Abbiamo fornito informazioni di intelligence sul campo di battaglia. Ma non con l’intento di uccidere generali“.
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Intanto, il segretario generale Onu, Antonio Guterres, ammette senza giri di parole: “La zona di guerra di Mariupol è un inferno“. Ancora più nel dettaglio è andato il presidente ucraino Zelensky: “Ad Azovstal continuano i bombardamenti, nonostante non siano finite le evacuazioni di civili. Donne e tanti bambini sono ancora lì. Dall’inizio del conflitto, la Russia ha scaricato sul nostro Paese oltre 2mila missili in quasi 2.700 sortite di aerei da guerra. Ognuna di queste sortite è la morte del nostro popolo, la distruzione delle nostre infrastrutture“, ha commentato in un collegamento video a un evento di beneficenza.
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La situazione in Azovstal “è ora critica. È stata critica a lungo e ora sta peggiorando“, ha detto Mykhailo Vershynin, uno dei soldati ucraini che sta difendendo l’acciaieria di Mariupol alla Bbc. “Durante il cessate il fuoco nel territorio dell’acciaieria – ha invece scritto su Telegram il battaglione Azov – le truppe russe hanno sparato su un’auto che stava trasportando dei civili per evacuarli dalla fabbrica. Un soldato è stato ucciso e ci sono sei feriti. Il nemico continua a violare tutti gli accordi e a non attenersi alle garanzie di sicurezza per l’evacuazione dei civili“, ha concluso il battaglione Azov.
Per domenica, annunciano da Berlino, è prevista la partecipazione di Zelensky a una videoconferenza con i leader del G7. Nel frattempo, l’Ucraina si dice disposta ad accettare un accordo di pace di compromesso con la Russia se le forze di Mosca si ritirassero “sulle posizioni del 23 febbraio“. Lo ha annunciato Zelensky intervenendo in video alla Chatham House, think tank britannico di Londra, e lasciando intendere che almeno per ora Kiev non pretenderebbe la restituzione della Crimea, annessa dai russi nel 2014. “Da parte nostra non tutti i ponti diplomatici sono stati bruciati“, ha poi precisato. La Russia, dal canto suo, afferma che resterà “per sempre” nel Sud dell’Ucraina. Lo ha dichiarato un importante esponente del Parlamento di Mosca, Andrei Turchak, durante una visita a Kherson, città finita sotto il controllo russo a marzo.
Stando a quanto riporta Unian, le forze russe stanno bombardando Odessa dal territorio della Crimea, lanciando missili. E in città risuonano le sirene. “Si possono sentire esplosioni a Odessa. La difesa aerea sta funzionando. Rimani al riparo“, è l’appello lanciato alla popolazione dalle autorità. A largo di Odessa brucia invece una fregata russa della flotta del Mar Nero colpita in prossimità dell’Isola dei Serpenti. Si tratterebbe dell’Admiral Makarov. Un obiettivo prezioso per gli ucraini – secondo Forbes – in quanto si tratta dell’ultima e più moderna nave della sua classe in dotazione alla marina di Mosca.
Al momento le celebrazioni a Mariupol il 9 maggio per la Giornata della Vittoria sono impossibili. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto riporta l’agenzia Tass. “Non ho informazioni su una delegazione ufficiale“, ha detto Peskov rispondendo a una domanda sul possibile invio da parte di Mosca di una delegazione ufficiale a Mariupol per l’occasione. L’organizzazione delle celebrazioni nella città, ha detto, “è impossibile per ovvie ragioni“. Peskov, riporta Interfax, ha detto comunque di essere certo che arriverà il momento per queste celebrazioni. Sempre la Tass riporta poi una nota del ministero degli Esteri di Mosca secondo cui “la Russia non ha alcuna intenzione di impiegare armi nucleari nella sua operazione speciale in Ucraina“.
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