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MONDO

Ucraina, Mosca rilancia l’offensiva ma gli alleati chiudono i rubinetti degli aiuti militari

Con gli occhi della comunità internazionale puntati sul conflitto in Medio Oriente, la Russia rilancia l’offensiva sull’Ucraina.Non abbiamo mai visto così tanti missili contemporaneamente sui nostro monitor”, ammette il portavoce dell’aeronautica militare ucraina Yuriy Ihnat. Sin dalle prime ore del mattino Mosca ha sferrato uno degli attacchi più potenti dall’inizio del conflitto, ormai quasi due anni fa. Colpite Kiev, Kharkiv, Leopoli, ma anche Dnipro e Odessa. A fine giornata il bilancio arriva a 30 morti mentre i feriti sono circa 160.

L’offensiva di fine anno arriva mentre il presidente Volodymyr Zelensky deve fare i conti con alleati sempre più riluttanti a fornire aiuti militari. Tanto nel Vecchio continente quanto negli Stati Uniti.Per difendere la libertà e la sicurezza in Ucraina e in Europa, ma anche negli Usa, dobbiamo continuare a rispondere all’aggressione russa in corso”, ha ribadito il leader ucraino sollecitando gli alleati a fornire più armamenti.

Unione europea, il veto dell’Ungheria di Orban

A parole i leader europei non fanno mancare il proprio sostegno a Kiev, a cominciare da Bruxelles, con l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell a ricordare che “l’Ue resta impegnata nel 2024 a fornire ulteriori attrezzature militari per sostenere l’Ucraina nella resistenza all’invasione russa”.

Nei fatti però l’Unione europea è bloccata dal veto dell’Ungheria di Viktor Orban. Il primo ministro non ne vuole sapere di sbloccare la revisione del bilancio pluriennale, che prevede anche 50 miliardi di euro per l’Ucraina, fra prestiti (33 milioni) e donazioni (17 milioni), spalmati nei prossimi quattro anni.

Raid russi sull’Ucraina | Foto ANSA – Newsby.it

Gli stati membri hanno quindi deciso di rinviare la partita al 2024: “Ne riparleremo all’inizio di gennaio”, ha dichiarato il presidente del consiglio europeo Charles Michel. “Sono abbastanza fiducioso che possiamo raggiungere un accordo all’inizio del prossimo anno”, ha detto il primo ministro olandese Mark Rutte.

In ballo ci sono i fondi di Budapest congelati da Bruxelles. Lo scorso 14 dicembre Orban ha permesso l’avvio nei negoziati per l’adesione di Kiev all’Unione europea uscendo al momento del voto: “Un’assenza concordata e costruttiva”, hanno spiegato fonti Ue. Un via libera arrivato dopo che l’Ue ha sbloccato una tranche da 10,2 miliardi dei fondi europei congelati nel 2022 per violazioni dello Stato di diritto.

Il governo ungherese ha detto chiaramente per la prima volta che l’approvazione degli aiuti a Kiev è vincolata allo sblocco da parte dell’esecutivo comunitario dei fondi ancora congelati, pari a 21 miliardi.Ora la situazione è diversa perché riguarda modifiche al bilancio, che tra l’altro secondo noi non servono”, ha spiegato Balazs Orban, il consigliere politico del premier ungherese. “Quindi vanno affrontate insieme alle questioni del bilancio ungherese”. Ma Budapest garantisce che “non è ricatto è gestione delle finanze”.

Per giungere alla meta Bruxelles non esclude un piano B. “Lavoriamo molto duramente per un esito su cui ci sia l’accordo dei 27, ma penso che ora sia necessario lavorare anche su possibili alternative per avere una soluzione operativa nel caso in cui non sia possibile l’unanimità”, ha ammesso la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

A spingere per trovare un accordo tra i 27 è anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: “Se Putin vince in Ucraina c’è il rischio concreto che l’aggressione non si fermerà lì. Il nostro supporto non è beneficenza. È un investimento sulla nostra sicurezza”.

Stati Uniti, i repubblicani bloccano gli aiuti militari a Kiev

Oltre oceano non va meglio per Volodymyr Zelenskyy, con i repubblicani al Congresso Usa che si rifiutano di sbloccare un pacchetto di aiuti da 61 miliardi di dollari.

A poco sono serviti i moniti del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Dopo l’ultima ondata di raid russi su Ucraina, il capo della Casa Bianca è tornato a fare pressione sul Capitol Hill. L’attacco “ricorda al mondo che, dopo quasi due anni di guerra devastante, gli obiettivi di Putin restano invariati. Vuole cancellare l’Ucraina e soggiogare la sua popolazione. Deve essere fermato”. Quindi il Congresso “deve agire senza ulteriori ritardi. La posta in gioco non potrebbe essere più alta. Putin non ha solo tentato di distruggere l’Ucraina, ha minacciato anche alcuni dei nostri alleati della Nato”.

Il pacchetto di finanziamento respinto agli inizi di dicembre vale in tutto 106 miliardi e continente aiuti anche per Israele. L’opposizione repubblicana hanno bocciato il testo, chiedendo in cambio concessioni sul fronte dell’immigrazione. Ha votato no anche il senatore democratico Bernie Sanders, contrario agli aiuti al “governo israeliano di estrema destra”.

Il primo ministro ungherese Viktor Orban | Foto ANSA -Newsby.it

Dall’inizio del conflitto, nel febbraio del 2021, gli Stati Uniti hanno stanziato oltre 110 miliardi di dollari, più di ogni altro Paese. Ma ora il rubinetto rischia di restare chiuso. Sarebbe un grande regalo” per il capo del Cremlino Vladimir Putin, ha avvertito Biden. “La Russia e i lealisti a Mosca hanno festeggiato quando i repubblicani hanno votato per bloccare gli aiuti all’Ucraina la scorsa settimana”. Per questo il leader democratico ha auspicato un “compromesso” sulle misure per rafforzare i controlli alla frontiera con il Messico. “Il Congresso deve sbloccare i fondi per l’Ucraina. Putin scommette sull’incapacità degli Usa. Dobbiamo dimostrare che ha torto”.

In visita a Washington, Zelenskyj dal canto suo ha avvertito che Putin conta sulla fine del sostegno occidentale all’Ucraina. Mosca “spera che l’unità del mondo libero vada in frantumi nel 2024”.

Lo speaker della Camera Mike Johnson da parte sua ha definito “buono” l’incontro avuto con il presidente ucraino a Capitol Hill, ribadendo però la linea dei repubblicani al Congresso: la priorità degli Stati Uniti è la protezione delle frontiere. Resta inoltre lo scetticismo sull’impiego dei fondi:Sin dall’inizio ho detto che abbiamo bisogno di chiarezza su quello che facciamo in Ucraina e dobbiamo avere un chiaro controllo su come spendiamo i preziosi dollari dei contribuenti”.

Da Washington: 250 milioni di dollari per Kiev

In attesa di un accordo con i repubblicani, la Casa Bianca ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti da 250 milioni di dollari per l’Ucraina. Gli armamenti verranno attinti alle scorte del Pentagono: includono fra l’altro munizioni per la difesa aerea e per sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità, si legge in una nota del dipartimento di Stato Usa, che si conclude con un appello al Congresso affinché “agisca rapidamente, il prima possibile, per promuovere la nostra sicurezza nazionale aiutando l’Ucraina a difendersi e a garantire il proprio futuro”.

Federica Giovannetti

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