Notte di passione in Ucraina, dove le sirene antiaeree hanno suonato ininterrottamente per tutto il Paese. Ma il 71esimo giorno di guerra si apre con un’altra notizia, destinata a non spaventare solo Kiev ma il mondo intero. La Russia, infatti, ha annunciato di aver svolto delle esercitazioni in cui ha simulato attacchi con missili che possono trasportare testate nucleari.
L’esercitazione è avvenuta nell’enclave occidentale di Kaliningrad, situata tra Polonia e Lituania. Qui l’esercito di Vladimir Putin ha effettuato attacchi simulati con missili capaci di trasportare testate nucleari. Lo ha reso noto il ministero della Difesa in un comunicato. Il Cremlino fa comunque sapere che Putin non intende dichiarare ufficialmente guerra all’Ucraina il 9 maggio, anniversario della vittoria sui nazisti.
La Russia ha praticato “lanci elettronici simulati di sistemi di missili balistici mobili Iskander con capacità nucleare“, spiega la nota. Le esercitazioni hanno coinvolto più di 100 militari, che hanno anche eseguito “azioni in condizioni di radiazioni e contaminazione chimica“. Le simulazioni hanno compreso attacchi singoli e multipli contro obiettivi come aeroporti e posti di comando di un finto nemico (quindi non necessariamente l’Ucraina).
L’Ucraina però è ben lontana dal cedere allo sconforto. Anzi. “Nessuno può dire per quanti giorni andrà avanti questa guerra. Ma credo che il giorno della nostra liberazione si stia avvicinando“, ha infatti dichiarato il presidente Volodomyr Zelensky durante un discorso alla Danimarca nell’anniversario della liberazione del Paese dall’occupazione nazista durante la Seconda guerra mondiale. “Lo stato russo non è pronto a fermare la guerra. Stanno sognando di catturare l’Ucraina e altri Paesi europei. Stanno ancora sognando che la libertà dell’Europa scompaia. Ma i loro sogni non si avvereranno. Il sogno della pace si avvererà, proprio come è successo 77 anni fa“, ha aggiunto Zelensky.
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Intanto, nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk, le autorità russe hanno annullato la parata e la marcia per la Giornata della Vittoria del 9 maggio. Lo ha affermato il primo vice capo dell’amministrazione presidenziale russa, Sergei Kiriyenko, citato da Unian, nel corso di una manifestazione a Mariupol. Kiriyenko ha però assicurato che il tempo delle celebrazioni “arriverà presto e le parate della vittoria passeranno per le strade del Donbass”. Di diverso parere, invece, la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmila Denisova. Quest’ultima, su Telegram, ha infatti comunicato che la Russia ha intenzione di far sfilare “i nostri cittadini” alla “parata” del 9 maggio a Mariupol come “prigionieri”.
Intanto la serata tra mercoledì e giovedì ha vissuto nuovi violentissimi combattimenti nell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Persi e poi ristabiliti i contatti con i combattenti nell’impianto. “Per il secondo giorno consecutivo l’esercito russo ha fatto irruzione nello stabilimento. Ci sono battaglie pesanti e sanguinose“, ha detto il comandante del reggimento Azov, Denis Prokopenko. “Ringrazio il mondo intero per l’enorme sostegno della guarnigione di Mariupol. I nostri soldati se lo meritano. Nonostante tutto, continuiamo a eseguire l’ordine: mantenere la difesa“, ha dichiarato Prokopenko, citato dall’Ukrainska Pravda, in un videomessaggio notturno dall’interno dell’acciaieria.
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Azovstal è reduce da un attacco continuativo di due giorni, e che comprende forze di terra, aria e navali delle truppe di Mosca. Solo nella serata di ieri è arrivato un cessate il fuoco di tre giorni, per consentire l’evacuazione dei civili. Anche se i militari ucraini denunciano che i russi non hanno rispettato la tregua promessa. Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, i corridoi umanitari per Azovstal invece “funzionano”. Lo riporta la Tass, precisando che Putin non ha dato nuovi ordini sull’acciaieria. Resta pertanto in vigore la decisione di annullare l’assalto comunicata il 21 aprile scorso in un incontro con il ministro della Difesa, Sergei Shoigu.
Sempre la Tass, riferendo del colloquio telefonico fra Putin e il premier israeliano Naftali Bennett, scrive che il capo del Cremlino ha assicurato che la Russia è pronta a garantire un’uscita sicura dei civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol, a patto però che i militari nello stabilimento si arrendano. Nella stessa telefonata, Putin si è infine scusato per le parole del suo ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, sulle origini ebraiche di Adolf Hitler. Lo ha reso noto l’ufficio del premier di Gerusalemme, citato dai media israeliani. Nel suo comunicato, invece, il Cremlino non ha parlato delle scuse del presidente russo.
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I 344 civili evacuati mercoledì attraverso il corridoio umanitario di Mariupol sono nel frattempo giunti (in tarda serata) a Zaporozhzhia. Lo fa sapere il Comune di Mariupol, che su Telegram pubblica anche i video del momento dell’arrivo degli autobus con i civili, per la maggior parte donne, bambini e anziani, la cui evacuazione è stata supportata da una missione delle Nazioni Unite e dal Comitato Internazionale della Croce Rossa.
Infine, l’Ucraina ha reso noto di aver avviato operazioni di controffensiva nelle aree di Kharkiv e Izium. Lo ha comunicato il comandante delle forze armate di Kiev, Valery Zaluzhny, in un aggiornamento sul terreno con il generale Mark Milley, capo di stato maggiore americano, secondo quanto riferisce l’Ukrainska Pravda. Zaluzhny ha anche spiegato che i russi stanno concentrando la loro offensiva in direzione di Luhansk. Si segnalano infine aspri combattimenti a Popasna, Kreminna e Torsky.
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