Prosegue l’offensiva di Mosca nel Donbass, nell’Ucraina sud-orientale, dove le forze russe hanno attaccato più di 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk. Gli attacchi hanno causato cinque morti e dodici feriti, tutti civili, come riportato dallo Stato Maggiore delle Forze Armate dell’Ucraina.
“Nella direzione di Donetsk, gli attacchi delle truppe russe sono concentrati sulla presa del pieno controllo di Lyman e sul miglioramento della strategia vicino a Severodonetsk e Avdiivka. Il nemico ha usato artiglieria e aerei da combattimento nelle posizioni delle nostre unità e nelle infrastrutture civili della regione”, si legge nel rapporto del mattino. Nel nord del Paese, intanto, Mosca sta adottando misure per coprire il confine ucraino-russo nelle regioni di Bryansk e Kursk e per impedire il trasferimento delle forze armate ucraine in altre aree.
Rodion Miroshnik, l’ambasciatore del Lugansk in Russia, ha dichiarato che sono circa 8mila i prigionieri di guerra ucraini detenuti nelle autoproclamate Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk. “Ci sono molti prigionieri. Certo, ce ne sono di più sul territorio del Donetsk, ma anche noi ne abbiamo a sufficienza, e ora il numero totale di aggira intorno agli 8mila. Sono tantissimi e ogni giorno se ne aggiungono letteralmente centinaia”.
Nel frattempo, i Paesi membri della Nato avrebbero concordato in modo informale di non fornire alcuni tipi di armi all’Ucraina, come i carri armati e i caccia. Si teme, infatti, che Mosca potrebbe vedere questi aiuti militari come una dichiarazione di guerra e adottare misure di rappresaglia. A riferirlo è l’agenzia di stampa tedesca dpa, che cita fonti dell’Alleanza.
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Volodymyr Zelensky, il presidente dell’Ucraina, ha dichiarato che il suo Paese non farà alcuna concessione territoriale in cambio del cessate il fuoco. La precisazione del leader è arrivata dopo che alcuni media occidentali avevano ventilato questa ipotesi. La Russia, invece, si aspetta che l’Ucraina accetti le sue richieste e sviluppi la consapevolezza della situazione attuale. “Mosca sta aspettando che Kiev accetti le richieste di Mosca e sviluppi la consapevolezza della situazione di fatto, la situazione reale che esiste“, ha dichiarato Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino, ai media.
“Noi siamo un puzzle importante” per le mire colonialistiche della Russia. Lo ha dichiarato Vitali Klitschko, il sindaco Kiev, durante il suo intervento al forum economico mondiale di Davos. “Mosca non accetta che vogliamo far parte dell’Europa, vuole occupare l’Ucraina e credo che il suo obiettivo non si fermerà al confine. Non stiamo difendendo solo l’Ucraina, ma tutti voi perché abbiamo gli stessi valori“, ha ribadito Klitschko. “Questa è la più grande guerra in Europa dal secondo conflitto mondiale e dobbiamo fermarla“, ha aggiunto.
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