Il trentatreesimo giorno dall’inizio dell’invasione russa è iniziato con un’apertura importante. Volodymyr Zelensky, il presidente dell’Ucraina, ha dichiarato di essere pronto ad accettare lo status di neutralità del suo Paese come parte di un accordo di pace con la Russia. Si tratta di una concessione che arriva alla vigilia di nuovi colloqui tra Kiev e Mosca, che si svolgeranno domani, martedì 29 marzo, e dopodomani in Turchia.
Zelensky ha ricordato che lo “status neutrale e non nucleare” dell’Ucraina era la prima richiesta della Russia, nonché la ragione dello scoppio della guerra. Il presidente ha però sottolineato che qualsiasi accordo dovrà essere sottoposto al popolo ucraino in un referendum. Ha anche chiarito che “la sovranità e l’integrità territoriale sono fuori dubbio” e che “le questioni del Donbass e della Crimea devono essere discusse e risolte” nei colloqui di Pace. Peraltro è anche arrivato un esplicito riferimento al ruolo che l’Italia potrebbe ricavarsi nel conflitto.
Yaroslav Melnyk, l’ambasciatore ucraino a Roma, ha spiegato che anche il nostro Paese potrebbe ricavarsi un importante ruolo nelle mediazioni. Ha infatti dichiarato che Zelensky ha lanciato l’iniziativa U24, United for peace, con lo scopo di creare un gruppo di Paesi capace di dare una risposta entro 24 ore in caso di aggressione.
“Secondo il nostro presidente, di questo gruppi dovrebbero far parte i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, più la Germania, il Canada, la Turchia e anche l’Italia. Sono contento di vedere l’Italia in questo elenco“, ha affermato l’ambasciatore dell’Ucraina. Intanto Mario Draghi ha raggiunto telefonicamente Zelensky. In questa occasione, spiega Palazzo Chigi, ha ribadito il fermo sostegno del Governo italiano alle autorità e al popolo ucraini e la piena disponibilità dell’Italia a contribuire all’azione internazionale per porre fine alla guerra. Da Zelensky è poi arrivato il ringraziamento via Twitter.
Il cancelliere Olaf Scholz ha riferito che la Germania sta prendendo in considerazione l’acquisto di un sistema di difesa antimissile per proteggersi da un potenziale attacco russo. “È certamente uno dei problemi di cui stiamo discutendo e per una buona ragione. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che abbiamo un vicino pronto a usare la violenza per far valere i propri interessi“.
L’ultimo rapporto dell’esercito ucraino indica che le truppe russe che circondavano Kiev sono state costrette a ritirarsi dopo aver subito delle perdite significative. Lo stesso è avvenuto a Slavutych, una cittadina abitata perlopiù dai lavoratori della città nucleare di Chernobyl. Qui gli abitanti avevano protestato contro gli occupanti in seguito al breve arresto del sindaco Yuri Fomichev. Iryna Vereshchuck, vice primo ministro dell’Ucraina, ha accusato la Russia di atti “irresponsabili” nelle vicinanze di Chernobyl e ha esortato l’Onu a inviare una missione per valutare i rischi di contaminazioni radioattive. Le truppe russe stanno continuando a militarizzare la zona di alienazione della centrale nucleare e “ciò comporta un serio rischio di danneggiare le strutture di isolamento: ciò porterebbe all’immissione in atmosfera di polvere radioattiva, che contaminerebbe non solo l’Ucraina, ma anche altri Paesi europei”, ha avvertito.
A Mariupol, invece, prosegue l’assedio. Secondo quanto affermato da Zelensky, le forze russe avrebbero portato via dalla città più di 2mila bambini. “La loro posizione esatta è sconosciuta. Possono essere lì con o senza genitori: è spaventoso, li tengono come merce di scambio”, ha aggiunto il presidente ucraino. “L’esercito russo sta trasformando la città di Mariupol in polvere”.
Oleh Synegubov, il capo dell’amministrazione regionale di Kharkiv, ha dichiarato che nelle ultime 24 ore i militari russi hanno bombardato l’oblast più di 200 volte con artiglieria e mortai, con lanciarazzi multipli e Tornado con munizioni a grappolo vietate.
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In un nuovo videomessaggio pubblicato sui social media, Zelensky ha affermato che l’Ucraina sta cercando la pace “senza alcun indugio“. Aggiungendo che l’obiettivo “ovvio” di Kiev è il ripristino di una vita normale per il Paese.
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“I garanti non firmeranno nulla se sono presenti i militari. Ecco perché credo che la guerra possa finire rapidamente, solo Putin e il suo entourage la stanno ritardando“, ha aggiunto Zelensky. “Dobbiamo raggiungere un accordo con il presidente della Federazione russa. Ma per raggiungere un accordo, deve alzarsi da dove si trova e venire a incontrarmi. E ho detto che possiamo incontrarci in qualsiasi parte del mondo, a parte dove penso che sia inutile, in Bielorussia, Russia o Ucraina. Quindi se ci incontriamo, siamo d’accordo, basta. Il nostro accordo con le firme, anche con il sangue, è sufficiente per avviare il processo di ritiro delle truppe“, ha concluso il presidente.
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è stato aspramente criticato per le sue recenti dichiarazioni nei confronti di Vladimir Putin, il presidente della Russia, che ha definito “un macellaio“. Per il Cremlino si tratta di commenti “allarmanti“. La Cina, invece, vede “il dialogo e la negoziazione” come “l’unico modo corretto per risolvere la questione ucraina: ciò che tutte le parti devono fare urgentemente ora è alleviare la situazione, promuovere i colloqui e porre fine alla guerra, piuttosto che intensificare i conflitti“. Lo ha affermato Wang Wenbin, il portavoce del ministero degli Esteri cinese.
Il tanto atteso intervento di Zelensky durante la notte degli Oscar non c’è stato. I presenti hanno però rispettato un minuto di silenzio per l’Ucraina. Inoltre, varie star hanno sfoggiato i colori del Paese occupato: il giallo e il blu spiccavano su pochette, spille e anelli. Uno dei pochi a menzionare direttamente il conflitto è stato il regista Francis Ford Coppola, che sul palco ha urlato “Viva l’Ucraina“, generando un applauso.
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