La 57esima giornata di guerra in Ucraina si apre con l’annuncio del ministro della Difesa di Mosca, Sergei Shoigu, secondo il quale la città di Mariupol è sotto il controllo russo ad eccezione per chi è ancora asserragliato nell’acciaieria Azovstal. Shoigu ha poi dichiarato che durante la liberazione della città sono stati eliminati oltre 4mila dei circa 8mila soldati ucraini presenti (tra militari, nazionalisti e mercenari stranieri). In 1.478 si sarebbero arresi.
Il presidente russo Vladimir Putin definisce la presa di Mariupol un “successo” e, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, ha ordinato a Shoigu di cancellare l’ordine di assaltare l’acciaieria per tutelare le truppe. Putin ha inoltre assicurato che la Russia garantirà, a chi si arrende, di avere salva la vita e di essere “trattato con umanità”. Kiev ha però prontamente smentito la resa della città portuale sul Mar d’Azov.
In precedenza il leader ceceno Ramzan Kadyrov aveva affermato che entro il pomeriggio di oggi l’esercito russo avrebbe avuto il controllo completo di Azovstal (nella foto di copertina), ultimo avamposto difensivo di Mariupol. “Prima dell’ora di pranzo o poco dopo, Azovstal sarà completamente sotto il controllo delle forze della Federazione Russa“, aveva detto Kadyrov in un messaggio audio ripreso dai media internazionali.
Intanto, sull’invio di armi da parte dell’Occidente manifesta un cauto ottimismo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Sono molto lieto di dire, con cauto ottimismo, che i nostri partner hanno iniziato a capire meglio le nostre esigenze. A capire di cosa abbiamo esattamente bisogno. E di quando esattamente ne abbiamo bisogno: non tra settimane o tra un mese, ma immediatamente, in questo momento, mentre la Russia sta cercando di intensificare i suoi attacchi”.
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Ieri a Kiev Zelensky ha poi incontrato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “Siamo determinati a fare il possibile per supportare l’Ucraina, perché vogliamo una sua vittoria e useremo tutti gli strumenti a nostra disposizione – ha dichiarato Michel in conferenza stampa -. Abbiamo deciso settimane fa di lanciare il fondo di solidarietà per il Paese, che a partire dai prossimi giorni sarà il punto di partenza che permetterà all’Ucraina di pagare la spesa sociale a breve, a medio e a lungo termine”.
I ministri delle finanze del G7 hanno nel frattempo annunciato un impegno, con la comunità internazionale, per un ulteriore sostegno all’Ucraina da più di 24 miliardi di dollari per il 2022 e oltre, aggiungendo che sono pronti a fare ancora di più se necessario. I ministri si sono inoltre rammaricati della partecipazione della Russia ai forum internazionali in corso a Washington, compreso il G20, il Fmi e la Banca mondiale.
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Oggi a Kiev è previsto anche un incontro fra Zelensky, il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, e il suo omologo danese, Mette Frederiksen. “L’Ucraina ha il sostegno, la solidarietà e l’impegno della Spagna”, ha scritto Sanchez su Twitter.
Nel frattempo, secondo Mosca l’operazione militare in Ucraina “si sta svolgendo come previsto” e “tutti i suoi obiettivi saranno raggiunti”. Lo ha assicurato, parlando con l’agenzia di stampa Tass, l’alto funzionario del ministero degli Esteri russo, Alexey Polishchuk. Quest’ultimo ha poi aggiunto che “l’operazione militare speciale terminerà quando i suoi compiti saranno assolti. Tra questi ci sono la protezione della popolazione pacifica del Donbass, la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina, nonché l’eliminazione delle minacce alla Russia provenienti dal territorio ucraino a causa della sua presa da parte di Paesi Nato“. Ieri la Russia ha anche annunciato di aver testato con successo il nuovo missile balistico intercontinentale Sarmat. Un’arma che, secondo Putin, “farà riflettere coloro che stanno minacciando la Russia”.
Sempre nella giornata di ieri l’Ucraina ha offerto alla Russia una “sessione speciale di negoziati” a Mariupol, la città portuale sul Mar d’Azov assediata da settimane. Lo ha affermato uno dei negoziatori ucraini, il consigliere di Zelensky Mykhailo Podolyak. “Siamo pronti a tenere una sessione speciale di negoziati a Mariupol. Per salvare i nostri ragazzi, Azov (il battaglione, ndr), i soldati, i civili, i bambini, i vivi e i feriti. Tutti”, ha scritto sul suo account Twitter.
Joe Biden, il presidente degli Stati Uniti, ha promesso nuovi aiuti militari a Kiev. Ha dichiarato che l’Ucraina si trova in una “fase cruciale della guerra“, nella quale bisogna “muoversi più velocemente possibile” per far arrivare al Paese ciò di cui ha bisogno per difendersi. L’importo del nuovo pacchetto di aiuti militari sarà di 800 milioni di dollari. “È ormai chiaro al mondo intero: la Russia ha lanciato e concentrato la sua campagna alla conquista di nuovi territori e noi ora siamo in una finestra cruciale di tempo durante la quale imposteranno la prossima fase della guerra“, ha spiegato Biden.
Il presidente degli Usa ha poi definito la battaglia di Kiev una vittoria storica per gli ucraini, ottenuta grazie all’aiuto degli Stati Uniti e degli altri Paesi alleati. “Ora dobbiamo accelerare questo pacchetto di aiuti per aiutare gli ucraini a prepararsi per l’offensiva russa che sarà più limitata in termini di geografica ma non in termini di brutalità“, ha aggiunto Biden. Ha poi sottolineato che in seguito alla ritirata delle truppe dall’area di Kiev stanno emergendo prove degli “orrori” e dei “crimini di guerra” commessi dai russi. Zelensky ha espresso la propria gratitudine nei confronti della decisione di Biden.
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