È terminata l’evacuazione dei civili nascosti all’interno dell’acciaieria Azovstal di Mariupol, in Ucraina. In totale, sono oltre 300 le persone tratte in salvo dalla fabbrica della città portuale, teatro da settimane di un lungo assedio da parte dei russi. Lo annuncia il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un messaggio alla nazione citato dalla Cnn. “Sono grato alle squadre del Comitato Internazionale della Croce Rossa e delle Nazioni Unite per averci aiutato a concludere la prima fase della missione di evacuazione – ha detto -. Più di 300 persone sono state messe in salvo, donne e bambini”.
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Per quanto riguarda i soldati ancora all’interno del sito, ha aggiunto: “Stiamo preparando la seconda fase della missione di evacuazione: i feriti e i medici. Se tutti rispettano gli accordi; se non ci sono bugie. E stiamo lavorando per evacuare i nostri militari. Tutti gli eroi a difesa di Mariupol. È estremamente difficile. Sono sicuro che tutti capiscono il motivo principale. Ma non perdiamo la speranza. Non ci fermiamo. Ogni giorno cerchiamo un’opzione diplomatica che possa funzionare”.
“Sembra come se mi fossi ritrovato in un reality show infernale, dove noi siamo i militari, combattiamo per le nostre vite, tentiamo ogni possibilità per salvarci, e il mondo intero sta solo a guardare una storia interessante. L’unica differenza è che questo non è un film e non siamo personaggi di fantasia. Poteri superiori, stiamo aspettando il risultato delle vostre azioni… il tempo stringe e il tempo è la nostra vita!”. Così, invece, in un post su Facebook Serhiy Volyna, comandante della 36esima brigata dei marines dell’esercito ucraino, asserragliato con le truppe del reggimento Azov nell’acciaieria.
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Secondo Zelensky, la Russa sta imitando il regime nazista in modo fanatico, riproducendone i dettagli in modo maniacale. Lo afferma in un video in bianco e nero pubblicato in occasione della Giornata della Memoria e della Riconciliazione. “In Ucraina è stata organizzata una sanguinosa ricostruzione del nazismo. Una ripetizione fanatica di questo regime: delle sue idee, azioni, parole e simboli. Una riproduzione dettagliata, maniacale, delle sue atrocità e un ‘alibi’ che presumibilmente dà uno scopo sacro malvagio. Una ripetizione dei suoi crimini e persino tentativi di superare il ‘maestro’ e toglierlo dal piedistallo del più grande male della storia umana. Questo segna un nuovo record mondiale di xenofobia, odio, razzismo e numero di vittime che possono causare”.
Secondo il presidente russo Vladimir Putin, invece, “i nostri militari, proprio come i loro antenati, stanno combattendo insieme per liberare il loro suolo dalla feccia nazista”. È quanto si legge sui “telegrammi di congratulazioni” inviati da Putin ai leader delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk nel 77esimo anniversario della vittoria nella Grande Guerra Patriottica. A darne notizia è il Cremlino sul suo sito, sottolineando che il presidente russo ha inoltre “espresso la certezza che la vittoria sarà nostra, proprio come nel 1945”. Lo riporta la Tass.
Nel frattempo, le sirene d’allarme antiaeree hanno risuonato questa mattina in quasi tutte le regioni ucraine. Lo riporta il Kyiv Independent. Circa 60 civili risultano invece dispersi dopo l’attacco aereo di ieri pomeriggio dell’esercito di Mosca su una scuola con un rifugio nel villaggio di Bilohirivka, nella regione di Lugansk. Lo rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale, Sergii Gaidai, su Telegram ripreso da Ukrinform. “Tutte le 60 persone rimaste sotto le macerie degli edifici sono molto probabilmente morte”, scrive Gaidai. Ieri i servizi di emergenza ucraini avevano parlato di almeno due vittime. Nel sotterraneo si nascondevano 90 persone e in serata almeno una trentina era stata tratta in salvo.
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Stando ai dati diffusi dall’ufficio del procuratore ucraino, sono 255 i bambini uccisi dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina e 413 quelli rimasti feriti. Si teme però che il numero reale delle vittime tra i minori sia più alto perché non si hanno cifre precise delle zone sotto il controllo russo. Lo stesso ufficio, citato da Ukrinform, rende poi noto che un bombardamento russo sulla città di Pryvillia, nel distretto di Sievierodonetsk della regione di Lugansk, ieri ha portato alla morte di due ragazzi di 11 e 14 anni. Due giovani ragazze di 8 e 12 anni sono invece rimaste ferite.
L’esercito di Kiev, intanto, comunica che sono almeno 25.500 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito indica che dopo 74 giorni di conflitto si registrano anche 199 caccia, 156 elicotteri e 360 droni abbattuti. Infine, le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.130 carri armati russi, 509 pezzi di artiglieria, 2.741 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 92 missili da crociera, 179 lanciamissili, 12 navi, 1.961 tra veicoli e autocisterne per il trasporto del carburante, 86 unità di difesa antiaerea e 39 unità di equipaggiamenti speciali.
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