L’Ucraina continua a trattenere il fiato per il destino delle persone intrappolate a Mariupol, che resta al centro di uno dei temi più caldi del conflitto in corso mentre si cerca di ultimare l’evacuazione dell’acciaieria Azovstal. Ma intanto la Russia, nonostante le operazioni a rilento, continua a non voler fare passi indietro e a non voler rinunciare alla guerra di Vladimir Putin.
“Nonostante le attuali difficoltà“, infatti, la Russia ha annunciato che la sua “operazione militare speciale” proseguirà fino al suo compimento. E lo stesso vale per “i suoi obiettivi, compresa la demilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina e la difesa delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk“. Ognuno di questi obiettivi deve essere “completamente raggiunto“. Lo ha detto il vice capo del Consiglio per la sicurezza nazionale di Mosca, Rashid Nuurgaliyev, citato dalle agenzie locali.
Nelle scorse ore, peraltro, la Russia aveva annunciato la sua possibile fuoriuscita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc o, in inglese, Wto). Mosca aveva inoltre espulso 24 diplomatici italiani, come misura di ritorsione per l’espulsione di funzionari russi. Lo aveva fatto sapere la Duma, che a proposito delle trattative con l’Ucraina ha affermato di stare valutando un altro documento, relativo al divieto di scambiare prigionieri con il Battaglione Azov.
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Molto duro, invece, Volodymyr Zelensky nel suo videomessaggio al Paese. “L’esercito russo ha sparato contro l’Ucraina più di 2000 razzi, la maggior parte della loro scorta di missili. Ora gli sono rimasti giusto gli avanzi. Hanno paura di ammettere che sono stati commessi errori catastrofici ai massimi livelli militari e statali“, ha affermato il presidente ucraino.
“Quanto durerà la guerra? Solo la situazione reale sul campo di battaglia darà la risposta a questa domanda. Stiamo cercando di farla finire il prima possibile, questo è certo. Siamo obbligati a cacciare gli invasori e garantire la vera sicurezza dell’Ucraina. L’occupazione di alcune nostre città è temporanea, l’Ucraina tonerà“, ha aggiunto Zelensky.
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Le Forze Armate dell’Ucraina intanto hanno fatto saltare in aria un ponte nella regione di Luhansk per fermare l’offensiva russa su Severodonetsk e Lysychansk.
Il vice ministro della Difesa dell’Ucraina, Hanna Maliar, si concentra invece su Mariupol. “Ci sono ancora molte persone rimaste ad Azovstal e continuiamo a negoziare per farle uscire da lì“, spiega. Afferma inoltre che l’operazione di salvataggio dell’acciaieria sarà conclusa solo quando tutti i difensori di Mariupol saranno stati evacuati. I comandanti di più alto grado non sono ancora fuori dall’acciaieria, fa sapere invece il capo dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, il separatista Denis Pushiling.
Pushiling, alleato di fatto della Russia, sostiene che continuino ad esserci oltre mille soldati ucraini ancora nei sotterranei dell’acciaieria, compresi i loro comandanti. “Usciranno solo se si arrendono“, dice il Cremlino. Pesanti le accuse che arrivano dall’altro fronte, quello dell’Ucraina. Sarebbero infatti “almeno 200 le violenze sessuali sui cittadini. E in 60 casi si tratta di bambini“, ha affermato il difensore civico Lyudmila Denisova.
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I soccorritori estraggono i sopravvissuti dalle macerie dopo il bombardamento russo nel Donetsk. Sei persone, tra cui un bambino sono state salvate nella città di Bakhmut.
Andrei Rudenko, il vice ministro degli Esteri russo, ha dichiarato che la Russia è pronta a riprendere i colloqui con l’Ucraina non appena Kiev lo riterrà opportuno. La replica di un consigliere di Zelensky non si è fatta attendere: “Non offriteci un cessate il fuoco, questo è impossibile senza il ritiro totale delle truppe russe“.
A Washington, Joe Biden, il presidente degli Stati Uniti, ha incontrato la premier svedese Magdalena Andersson e il presidente finlandese Sauli Niinisto. L’inquilino della Casa Bianca ha offerto “il forte sostegno all’adesione alla più potente Alleanza del mondo“. Inoltre, il Senato americano ha approvato il pacchetto da 40 miliardi di dollari di aiuti militari e umanitari all’Ucraina. Con il via libera, il provvedimento è approdato sul tavolo del presidente per la firma. La misura è stata approvata con 85 voti a favore e 11 contrari.
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