Nelle scorse ore, i militari russi hanno lanciato un attacco missilistico contro la regione ucraina di Odessa, ferendo sei persone, tra cui un bambino. In base a quanto riferito dal consiglio comunale di Odessa su Telegram, l’esercito di Mosca avrebbe utilizzato un bombardiere strategico Tupolev Tu-22M. I missili hanno colpito anche una zona residenziale di uno dei villaggi dell’oblast, causando la distruzione di vari edifici in un’area di circa 500 metri quadrati.
Ieri, domenica 26 giugno, le forze russe hanno portato avanti un altro bombardamento nella regione di Sumy, nell’Ucraina orientale. La notizia è stata diffusa in tarda serata da Dmytro Zhyvytskyi, il capo dell’amministrazione militare regionale. Su Telegram ha spiegato che la giornata di ieri “è trascorsa sotto il fuoco costante”. L’esercito russo ha colpito Sumy con artiglieria e missili dalla Russia. “Hanno lanciato razzi non guidati da elicotteri”, ha aggiunto Zhyvytskyi.
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Nel frattempo le forze russe hanno lanciato questo pomeriggio, lunedì 27 giugno, attacchi missilistici su Kremenchuk, nell’oblast di Poltava, sulle rive del fiume Dnipro. Lo ha riferito il governatore Dmytro Lunin. Non si hanno al momento notizie di vittime o feriti. Secondo il sindaco di Poltava, Oleksandr Mamay, le sirene d’allarme aereo hanno suonato anche nella sua città, capoluogo della regione ucraina. Il bombardamento russo su Kremenchuk, nella regione centro-orientale di Poltava, ha colpito “un centro commerciale, dove c’erano più di mille civili. Il centro commerciale è in fiamme, i soccorritori stanno lottando per spegnere l’incendio, il numero delle vittime è impossibile da immaginare“. Lo ha dichiarato su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, affermando che l’obiettivo non costituiva “nessun pericolo per l’esercito russo” e non aveva “nessun valore strategico“.
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“Siamo vivi!“. Sono queste le parole che si sentono urlare in un video girato all’interno del centro commerciale di Kremenchuk, nella regione di Poltava, nell’Ucraina centrale, colpito dal raid russo mentre era pieno di gente. Nelle immagini pubblicate da Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell’Interno di Kiev, si vede un uomo che fugge correndo tra le macerie dell’edificio in fiamme per una quarantina di secondi, finché non riesce a uscirne. Il video, presumibilmente girato con un cellulare, mostra alcune parti della struttura devastata dal bombardamento.
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In uno dei suoi consueti videomessaggi, Volodymyr Zelensky, il presidente dell’Ucraina, ha invitato i cittadini bielorussi a non lasciarsi coinvolgere ulteriormente nella guerra iniziata dalla Russia. “La leadership russa vuole trascinarvi nella guerra con l’Ucraina perché non si preoccupa delle vostre vite. Ma voi non siete schiavi e non siete carne da cannone: potete decidere da voi il vostro destino”. Zelensky ha sottolineato che i bielorussi sono già “coinvolti nella guerra” e lo sono “ancora più attivamente di quanto non lo fossero a febbraio e nei mesi primaverili”.
La dichiarazione di Zelensky è arrivata nelle ore successive all’annuncio nel quale Vladimir Putin, il presidente della Russia, ha dichiarato di voler consegnare a Minsk dei missili in grado di trasportare testate nucleari nei prossimi mesi.
Nonostante l’appello di Zelensky, sembra improbabile che la Bielorussia cessi di svolgere un ruolo attivo nel conflitto. Nelle ultime ore, lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate ucraine, ha rivelato che la Bielorussia ha inviato fino a 20 vagoni ferroviari carichi di munizioni in Russia. “Secondo le informazioni disponibili, la leadership della Repubblica di Bielorussia continua a fornire supporto militare alla Federazione Russa”, ha dichiarato lo Stato Maggiore su Facebook. “In particolare, un’altra spedizione di munizioni, fino a 20 vagoni ferroviari, è stata inviata nella regione di Belgorod”, ha aggiunto.
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Fare tutto il necessario per porre fine alla guerra in Ucraina entro un anno: è questa la richiesta che Zelensky ha avanzato durante il suo collegamento con il vertice del G7. “Zelensky ci ha aggiornato sull’aggressione russa. Ammiriamo la sua leadership e la resilienza della sua gente. Il G7 ha mostrato una apprezzabile unità. Siamo d’accordo sul fatto che sosterremo Kiev fino a quando sarà necessario“, ha scritto su Twitter Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione Ue.
“Siamo uniti al fianco dell’Ucraina e continueremo a supportarla“, ha sottolineato Olaf Scholz. “Per questo dobbiamo prendere decisioni dure ma necessarie. Grazie a Zelensky per la partecipazione di oggi. Continueremo ad aumentare la pressione su Putin. La guerra deve finire“, ha aggiunto.
Nella bozza del comunicato finale del G7 sull’Ucraina si legge che i leader continueranno “a garantire supporto finanziario, umanitario, militare, diplomatico” e resteranno “al fianco dell’Ucraina finché sarà necessario“. Si impegnano, inoltre, “ad aiutare l’Ucraina per la fine della guerra della Russia, a mantenere la sovranità e l’integrità territoriale, a difendersi e a scegliere il suo futuro”.
I leader condannano “l’aggressione brutale, non provocata, ingiustificabile contro l’Ucraina dalla Russia, aiutata dalla Bielorussia“. “Continuiamo e continueremo a non riconoscere i tentativi della Russia di riscrivere i confini con la forza“, sottolineano i leader riuniti in Baviera. I quali inoltre assicurano che continueranno a coordinarsi per provvedere a materiale, training, logistica, intelligence e supporto economico per istruire le forze armate ucraine.
Tramite le sanzioni, i leader mirano a ridurre le entrate della Russia, comprese quelle provenienti dall’oro. “Continueremo il nostro uso mirato di sanzioni coordinate per tutto il tempo necessario, agendo all’unisono in ogni fase“, hanno scritto nella dichiarazione. “Rimaniamo inflessibili nell’impegno verso sanzioni coordinate e senza precedenti in risposta all’aggressione russa. Siamo impegnati ad aumentare la pressione sul regime del presidente Putin e sui suoi complici in Bielorussia“.
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