Un violento terremoto di magnitudo 7.9 ha colpito il sud est della Turchia e il nord della Siria nella notte tra domenica 5 febbraio e lunedì 6, causando più di 700 decessi. Il sisma si è verificato alle 4:17 del mattino (corrispondenti alle 2:17 italiane) e ha avuto il suo epicentro nei dintorni di Gaziantep, città turca a circa cinquanta chilometri dal confine siriano.
In Turchia il terremoto ha coinvolto le province di Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras, provocando almeno 284 morti e 2.323 feriti. Questi numeri sono stati comunicati dal vice presidente turco Fuat Oktay, ma secondo quanto riferito dal prefetto di Kahramanmaras il bilancio è destinato a crescere, perché al momento è ancora difficile avere un quadro chiaro della situazione. Nel nord della Siria le vittime sono state 427, come riferito dall’emittente televisiva nazionale Trt. Il sisma è stato avvertito anche nelle province centrali della Turchia e in Israele, dove però non ci sarebbero stati danni.
I danni causati dal terremoto sono ingenti. Si parla di centinaia di edifici distrutti, tra cui molte abitazioni e la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, una cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo. Un altro edificio storico ridotto in macerie è il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo. Sotto agli edifici crollati ci sono ancora delle persone intrappolate, pertanto le operazioni di soccorso stanno continuando e ogni aggiornamento della situazione viene comunicato al presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
In un primo momento il Dipartimento della Protezione Civile della Sicilia aveva diramato un allarme per un possibile maremoto dovuto al sisma in Turchia, ma l’allerta è stata successivamente revocata.
Nelle ore successive alla tragedia, gli Stati Uniti si sono detti pronti a inviare qualsiasi tipo di aiuto ad Ankara. L’Azerbaigian si è già attivato, inviando una squadra di 370 persone per assistere nei soccorsi. Anche l’Unione europea è pronta a dare il proprio contributo, come annunciato su Twitter da Josep Borrell. “Un terremoto devastante ha scosso la Turchia e la Siria questa mattina, causando la morte di centinaia di persone e il ferimento di molte altre. I nostri pensieri sono rivolti alle popolazioni della Turchia e della Siria. L’Ue è pronta ad aiutare”, ha scritto sul social l’Alto Rappresentante per la politica estera.
Anche l’Italia non è rimasta in silenzio. In una nota di Palazzo Chigi si legge che “il presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue costantemente, aggiornata dal Dipartimento della Protezione Civile, gli sviluppi del devastante terremoto che ha colpito la Turchia, al confine con la Siria. Esprime vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite”.
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