Turchia, von der Leyen senza sedia: gaffe o provocazione di Erdogan? VIDEO

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Due sedie per tre persone. Non è un gioco d’infanzia, ma quanto accaduto durante l’incontro di martedì ad Ankara fra il leader turco Recep Tayyip Erdogan, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il numero uno del Consiglio Ue, Charles Michel. Arrivati nella stanza principale che ospitava il colloquio formale tra il governo turco e l’Unione europea, i tre leader si sono trovati di fronte a due soli posti a sedere. Senza perdersi d’animo, von der Leyen ha fatto cenno con la mano invitando gli altri due leader a sedersi. La più alta carica istituzionale in Europa ha preferito accomodarsi sul divano accanto.

Von der Leyen costretta a sedersi sul divano: impazza l’hashtag #SofaGate

La scena, ripresa immediatamente da fotografi e videogiornalisti, ha fatto rapidamente il giro del web, accompagnata dall’hashtag #SofaGate. Due le posizioni degli internauti: da una parte chi pensa a una ‘semplice’ gaffe, dall’altra chi crede a una vera e propria provocazione da parte di un governo che, di recente, ha deciso di uscire dalla Convenzione contro la violenza sulle donne. Un accordo, paradossalmente, firmato proprio in Turchia, a Istanbul.

Al di là di Erdogan, padrone di casa, ha fatto discutere anche la mancanza di cavalleria da parte di Michel. Quest’ultimo, infatti, ha occupato senza remore il posto accanto al leader turco. Il presidente del Consiglio Ue, come riportato da Huffington Post, si è giustificato un po’ goffamente, spiegando che l’incontro era ufficialmente fra il Consiglio europeo e il governo turco.

Turchia, proseguono le incarcerazioni per il tentativo di golpe nel 2016

Nel frattempo, in Turchia prosegue il repulisti politico da parte dei tribunali. Come riportano i media locali, hanno ricevuto condanna definitiva all’ergastolo aggravato diversi imputati nel maxi-processo contro 497 persone. Tutte sono accusate di aver partecipato al tentativo di golpe del 15 luglio 2016.

Tra i condannati, anche alti ufficiali come l’ex tenente colonnello Umit Gencer, l’ex colonnello Tanju Posho e l’ex capo della guardia del palazzo presidenziale di Erdogan, Osman Koltar.

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