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Trump, la foto segnaletica diventa un gadget: tazze e magliette vanno a ruba. Incassati oltre 7 milioni

La foto segnaletica di Donald Trump col timbro dello sceriffo della Contea di Fulton è già diventata un’icona del suo presunto martirio politico-giudiziario. A pochi giorni dall’arresto in Georgia, l’ex presidente Usa che aspira a un secondo mandato alla Casa Bianca ha raccolto oltre 7 milioni di dollari in vista delle elezioni presidenziali 2024.

Fondi che arrivano in gran parte dalla vendita dei gadget con la faccia del tycoon immortalata nel famigerato carcere di Atlanta. Dalle magliette alle tazze, dai poster agli adesivi fino alle borracce termiche. Tutti accompagnati dagli slogan “never surrender” (mai arrendersi) e “not guilty” (non colpevole).

Secondo il portavoce della campagna delle prossime elezioni presidenziali Steven Cheung, il merchandising con la foto segnaletica ha consentito di raccogliere la somma record di 4,18 milioni in sole 24 ore.

Sul sito ufficiale del tycoon per una cifra che va dai 12 ai 36 dollari, è possibile accaparrarsi un gadget con la foto segnaletica dell’ex presidente Usa. E in molti hanno fiutato l’affare. Così in parallelo alle vendite online, in ogni angolo degli Stati Uniti sono spuntati negozietti che vendono t-shirt e tazze con la faccia accigliata del tycoon.

 

Foto ANSA

La diffusione virale della foto sui social

Come ampiamente annunciato, Trump non ha perso tempo a sfruttare lo scatto a proprio vantaggio in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno, trasformando la foto nell’emblema della sua presunta “persecuzione” giudiziaria.

La condivisione della foto su Twitter – nel frattempo ribattezzato X – subito dopo l’arresto ha contribuito in modo determinante alla sua diffusione, diventata in brevissimo tempo virale e planetaria.

Dopo un silenzio durato oltre due anni, Trump infatti è riapparso sul suo social network preferito, da cui era stato bannato nel gennaio del 2021, per condividere con i suoi quasi 88 milioni di seguaci la foto segnaletica accompagnata dallo slogan “Interferenze politiche. Mai arrendersi”.

La quarta incriminazione in Georgia

Per l’ex inquilino della Casa Bianca si tratta della quarta incriminazione collezionata nel giro di sei mesi. Il tycoon è accusato, insieme a 18 coimputati, di aver tentato di ribaltare l’esito del voto in Georgia nel 2020.

Come da copione, Trump si è consegnato nel carcere di Fultun e, dopo la lettura dei 13 capi di imputazione – tra cui associazione a delinquere e violazione della legge anti racket – si è fatto immortalare nella storica foto segnaletica accompagnata dalla schedatura con il numero P01135809 e i connotati fisici: “Maschio bianco, alto 1,92 cm per 97 chili, capelli biondi o fragola, occhi blu”.

Trump in vetta ai sondaggi

È prevedibile che anche questa quarta incriminazione non scalfirà i consensi dell’ex presidente americano, da mesi in netto vantaggio sui rivali repubblicani.

Finora i guai giudiziari del tycoon hanno agito da catalizzatore galvanizzando l’elettorato conservatore: “A ogni incriminazione salgo nei sondaggi”, ha detto non a caso qualche settimana fa lo stesso Trump.

Di certo la prima foto segnaletica di un presidente degli Stati Uniti passerà alla storia. E c’è da attendersi che finirà nell’olimpo accanto a personaggi famigerati del calibro di Al Capone e Pablo Escobar, rockstar come Jimi Hendrix e Janis Joplin e stelle del cinema come Al Pacino e Jane Fonda.

Federica Giovannetti

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