Il comizio di Donald Trump a Tulsa (Oklahoma), il primo successivo al lockdown, è stato un flop. Il BOK Center, in grado di ospitare fino a 19mila persona, è rimasto semivuoto per tutto il tempo e il secondo discorso all’aperto del presidente degli Stati Uniti è stato annullato. Stando a quanto riferito dal responsabile dei pompieri di Tulsa, sugli spalti erano presenti circa 6.200 spettatori. Un numero alquanto basso, soprattutto considerando che nei giorni precedenti al comizio lo staff aveva parlato di oltre un milione di biglietti prenotati. Cos’è andato storto? Il New York Times riporta che il flop è stato in parte causato dagli utenti di TikTok, che hanno approfittato della possibilità di prenotare i biglietti gratis per poi non presentarsi all’evento. A coordinare la protesta, pacifica e legale, sono stati alcuni degli influencer presenti sulla piattaforma.
Gli organizzatori della campagna di Trump hanno attribuito l’insuccesso del comizio alle notizie false diffuse dai media statunitensi, che in più occasioni hanno sconsigliato di partecipare all’evento per timori legati al coronavirus Sars-CoV-2, e alle proteste scoppiate nel Paese nelle ultime settimane. “Chi pensa che l’iniziativa su TikTok abbia in qualche modo avuto un impatto sul comizio non sa di costa sta parlano”, ha dichiarato Brad Parscale, il responsabile della campagna di rielezione di Trump per il 2020.
Anche se altri fattori possono aver influito sull’esito negativo del comizio, sembra comunque innegabile che il boicottaggio organizzato su TikTok abbia avuto un certo peso. Non è la prima volta in cui gli influencer presenti sul social media usano il loro seguito per veicolare messaggi di natura politica o sociale. Nelle ultime settimane, per esempio, i fan del K-Pop, particolarmente attivi e numerosi sulla piattaforma, si sono schierati in favore del movimento Black Lives Matter. Una delle prime TikToker a invitare i propri follower a boicottare il comizio di Trump è stata la docente 51enne Mary Jo Laupp. Altri influencer famosi, come Addison Rae, Charli D’amelio e Chase Hudson, hanno contribuito a diffondere l’iniziativa.
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