Era già stato scelto nel 2016, quando aveva vinto per la prima volta le elezioni. Lo scorso anno il riconoscimento era andato a Taylor Swift
La rivista statunitense Time ha recentemente annunciato che il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato selezionato come Persona dell’Anno per il 2023, un onore che già ricevette nel 2016, anno in cui fu eletto presidente per la prima volta. Questa scelta ha suscitato un ampio dibattito, riflettendo l’impatto duraturo e controverso che Trump ha avuto sulla politica americana e globale. Il riconoscimento di Persona dell’Anno viene assegnato ogni anno a una persona, un gruppo, un’idea o un oggetto che, secondo la rivista, ha avuto una significativa influenza sugli eventi dell’anno, sia in modo positivo che negativo.
La storia del premio risale a oltre novant’anni fa. Fino al 1999, il titolo era noto come Uomo dell’Anno, ma è stato successivamente rielaborato per riflettere una visione più inclusiva e meno discriminatoria. L’idea centrale rimane quella di catturare l’attenzione su una figura o un concetto che ha segnato l’anno in corso, indipendentemente dalle connotazioni etiche o morali. Questo approccio ha portato a scelte molteplici e talvolta controverse nel corso degli anni. Ad esempio, tra i finalisti del 2015 figurava Abu Bakr al-Baghdadi, il leader dello Stato Islamico, mentre il 2020 vide la selezione di Joe Biden e Kamala Harris dopo la loro vittoria su Trump alle elezioni presidenziali.
La decisione di Time di riconoscere nuovamente Trump come Persona dell’Anno nel 2023 è emblematicamente significativa. Non solo evidenzia la sua persistente rilevanza nel panorama politico, ma sottolinea anche come la sua figura continui a polarizzare l’opinione pubblica. Dalla sua prima elezione, Trump ha mantenuto un seguito devoto, ma ha anche generato una forte opposizione, rendendolo una figura centrale nel dibattito politico americano. La sua retorica, spesso provocatoria e diretta, ha sfidato le convenzioni politiche tradizionali, aprendo la strada a una nuova era di comunicazione politica, caratterizzata dall’uso dei social media e da un approccio più aggressivo nei confronti dei media tradizionali.
L’assegnazione del titolo ha anche suscitato discussioni tra i critici, che sostengono che Time stia legittimando comportamenti controversi e divisivi. Allo stesso tempo, i sostenitori di Trump vedono questa scelta come un riconoscimento del suo impatto duraturo sulla politica e sulla cultura americana. Diverse figure politiche e influencer hanno già espresso le loro opinioni sui social media, evidenziando come questa decisione possa influenzare la percezione pubblica di Trump in vista del suo secondo mandato presidenziale.
Negli anni, Time ha premiato una vasta gamma di soggetti, da leader politici a icone culturali, da scienziati a attivisti. La scelta di Trump si inserisce quindi in una tradizione consolidata, anche se il contesto attuale è particolarmente complesso. Nel 2022, ad esempio, la rivista ha scelto la cantante Taylor Swift, mentre nel 2021 il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricevuto il riconoscimento per il suo ruolo nella lotta contro l’invasione russa. Queste selezioni evidenziano le diverse sfide che il mondo ha affrontato recentemente, e la decisione di riconoscere Trump nuovamente è emblematica della sua grande influenza sulla politica globale. La vittoria alle ultime elezioni ha senz’altro influito sulla scelta della rivista, ma è probabile che il tycoon sarebbe stato preso in considerazione anche nel caso di una sconfitta, perché il suo impatto a livello mondiale nel corso del 2024 è stato indubbiamente enorme.
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