A distanza di 24 giorni dalla presa di Kabul, i talebani hanno raggiunto un accordo sul nuovo governo che guiderà l’Afghanistan. Nel corso di una conferenza stampa, il portavoce Zabihullah Mujahid ha annunciato che il ministro dell’Interno è Sirajuddin Haqqani, leader dell’omonima rete di milizie ritenuta vicina ad Al Qaida. L’uomo è ricercato dall’Fbi per terrorismo, come reso noto dalla stessa agenzia statunitense, e sulla sua testa pende una taglia di cinque milioni di dollari. Haqqani non è l’unico componente dell’esecutivo a essere associato al terrorismo: Mohammad Hassan Akhund, il nuovo primo ministro, è presente nella lista Onu delle persone designate come “terroristi o associati ai terroristi”. Finora era stato alla guida del Consiglio direttivo dei talebani, la Rahbari Shura.
Gli altri componenti del governo talebano
Negli scorsi anni, Mohammad Hassan Akhund ha svolto il ruolo di consigliere politiche del Mullah Omar, già leader dei talebani. È stato anche governatore di Kandahar e ministro degli Esteri negli anni del primo governo degli studenti coranici, tra il 1996 e il 2001. Il suo braccio destro nel nuovo governo sarà il mullah Abdul Ghani Baradar, co-fondatore dei talebani e negoziatore con gli Stati Uniti a Doha. Un altro membro dell’esecutivo saranno Mullah Yaqoob, il figlio maggiore del mullah Omar, che ricoprirà il ruolo di ministro della Difesa del nuovo governo. Khairullah Said Wali Khairkhwa, ex governatore di Herat, sarà il ministro della Cultura. Qai Din Hanif, invece, è stato nominato ministro dell’Economia.
Mawlawi Noor Mohammad Saqib gestirà il ministero del Pellegrinaggio e degli affari religiosi, mentre Mawlawi Abdul Hakim Sharie si occuperà della Giustizia. Il dicastero delle Miniere e del petrolio sarà guidato da Mohammad Esa Akhund, quello dei Confini e degli affari tribali da Noorullah Noori. Il responsabile per i rifugiati sarà Khalilurahman Haqqani. Il ministero dell’Aviazione e dei trasporti pubblici è stato assegnato al mullah Hibatullah Akhundzada, quello dell’Istruzione superiore ad Abdul Baqi Haqqani e quello delle Telecomunicazioni a Najibullah Haqqani. Il mullah Mohammad Younus Akhundzada, invece, sarà il ministro per lo Sviluppo rurale e Abdul Manan Omari gestirà il dicastero dei Lavori pubblici. Il responsabile del ministero dell’Acqua e dell’energia sarà Abdul Latif Masoor. Infine, Abdul Haq Wasiq gestirà l’intelligence, Haji Mohammad Idris sarà il direttore della Banca centrale e Ahmad Jan Ahmady dirigerà l’ufficio di presidenza. Il ruolo di Guida suprema dell’Emirato islamico dei talebani sarà ricoperto dal mullah Hibatullah Akhundzada, che “guiderà i fedeli, darà la linea e sosterrà il governo”.
Le relazioni internazionali
“Vogliamo buoni rapporti con tutti i Paesi”, ha dichiarato il portavoce Zabihullah Mujahid. “L’Afghanistan ha affrontato una grave crisi e l’emirato islamico ha deciso di formare questa amministrazione. Ci sono ancora alcuni ministeri da assegnare, ma noi cerchiamo di nominare delle figure di alta professionalità anche nelle posizioni si sottosegretario. Vogliamo concentrarci sulla professionalità delle personalità che opereranno per questa amministrazione, che dovrà affrontare i problemi immediati del Paese”. Tra questi ha menzionato la povertà, specificando che, invece la sicurezza non è più un problema, perché la guerra è finita. “Vogliamo buoni rapporti con tutti i Paesi, anche con quelli che combattevano contro di noi, vogliamo buone relazioni secondo le regole islamiche. Non consentiremo interferenze nelle nostre relazioni, nelle nostre politiche e nei nostri affari. Non consentiremo di chiederci cose non corrispondenti alla sharia e alle regole islamiche. Abbiamo il diritto di essere riconosciuti ufficialmente e sostenuti. Rispetteremo i nostri obblighi”, ha concluso Mujahid.