L’aggressore è stato a sua volta ucciso da una poliziotta, che ha aperto il fuoco dopo essere stata minacciata
Almeno sei persone sono state uccise da un uomo armato con un coltello nel centro commerciale Westfield Bondi Junction di Sydney. L’aggressore è stato a sua volta ucciso da una poliziotta, che ha aperto il fuoco dopo essere stata minacciata. Il bilancio include anche vari feriti, otto dei quali sono stati trasportati in ospedale, come riportato dall’emittente televisiva australiana Abc. Tra di loro c’è anche un neonato di nove mesi, che è stato sottoposto a un’operazione chirurgica. Non c’è stato nulla da fare per la madre, anche lei arrivata in ospedale in seguito all’aggressione nel centro commerciale.
Come spiegato dal vice-commissario di polizia Anthony Cooke, i risultati delle indagini preliminari inducono a pensare che l’aggressore avrebbe agito da solo. Rispondendo a una domanda su un possibile movente terroristico, il rappresentante delle forze dell’ordine ha dichiarato che per ora non è stata esclusa nessuna pista.
“Al momento non siamo a conoscenza di un movente o di una ideologia dietro l’attacco”, ha aggiunto Cooke. L’ipotesi terrorismo è stata in seguito scartata dal commissario di polizia del Nuovo Galles del Sud, Karen Webb, che ha chiarito come “non vi sia alcun rischio in corso”, perché la minaccia si è esaurita in seguito al decesso dell’aggressore. Webb ha espresso la propria costernazione per quanto accaduto e ha ribadito che “non è più il caso di preoccuparsi”.
Su X (l’ex Twitter) il primo ministro australiano Anthony Albanese ha dedicato un post all’attacco avvenuto nel centro commerciale Westfield Bondi Junction di Sydney. “Tragicamente, sono state segnalate numerose vittime e i primi pensieri di tutti gli australiani sono rivolti alle persone colpite e ai loro cari. I nostri cuori sono rivolti ai feriti e offriamo i nostri ringraziamenti a coloro che si prendono cura di loro, nonché alla nostra coraggiosa polizia e ai primi soccorritori”.
Anche Penny Sharpe, la premier australiana ad interim del Nuovo Galles del Sud, ha parlato di quanto avvenuto, dicendosi scioccata per l’aggressione. “I miei pensieri e quelli del governo del Nuovo Galles del Sud sono in questo momento con le vittime, le loro famiglie e i primi soccorritori, così come con coloro che potrebbero aver assistito a questi eventi orribili” si legge in una nota scritta da lei. “Ricevo aggiornamenti costanti dalla polizia del Nuovo Galles del Sud e dai servizi di emergenza, nonché dal Dipartimento del Premier”.
L’aggressore, un quarantenne già noto alla polizia, è entrato nel Westfield Bondi Junction attorno alle 15:20 e ha iniziato ad aggredire gli avventori senza una ragione apparente. Quando è intervenuta un’ispettrice di polizia che si trovava nelle vicinanze, l’uomo è scappato fino al quinto piano del centro commerciale. La donna l’ha inseguito e quando l’ha visto alzare il coltello per attaccarla non ha esitato a sparare, uccidendolo. Secondo un testimone, intervistato da Reuters, se la polizia non fosse intervenuta l’aggressore avrebbe ucciso e ferito altre persone.
Poiché in Australia ci sono delle norme molto restrittive relative al possesso di armi da fuoco e coltelli, gli attacchi come quello avvenuto oggi, sabato 13 aprile, sono piuttosto rari.
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