Questa notta, a Kongsberg, a circa 70 chilometri da Oslo, un trentenne di nazionalità danese, armato di arco e frecce, ha ucciso cinque persone e ne ha ferite altre due. Le forze di polizia sono intervenute e lo hanno arrestato nel giro di poche ore. Mentre si indaga su movente e attentatore, torna con prepotenza il ricordo del massacro Utoya del 2011, quando l’estremista di destra Anders Behring Breivik provocò 77 morti e centinaia di feriti.
Soltanto pochi giorni fa, l’attentatore di Kongsberg si era mostrato su YouTube, in maglietta e pantaloni della tuta, mentre si esercitava al tiro con l’arco. È entrato in azione ieri sera, poco dopo il tramonto, quando il buio è calato definitivamente sulla cittadina norvegese. La strage ha avuto inizio in un supermercato Coop Extra, poi è andata avanti, fino a quando la polizia ha ricevuto la prima chiamata ed è intervenuta. In campo sono stati schierati due elicotteri e 10 autoambulanze, una squadra di artificieri. I poliziotti, che di norma non sono armati, hanno ricevuto l’ordine di dotarsi di pistole e fucili, vietando ai residenti di uscire per strada.
“L’uomo che ha compiuto l’atto è stato arrestato dalla polizia, e non c’è nessuna ricerca attiva di altre persone. Sulla base delle informazioni che abbiamo, c’è una persona dietro a tutto questo“, si è limitato a dire Aas, capo della polizia di Kongsberg. A poche ore dalla strage, ha iniziato a circolare il nome dell’attentatore. Si tratta Rainer Winklarson, immortalato da un fermo immagine del video postato su YouTube nei giorni precedenti all’attacco. In un’altra immagine, lo si vede seduto su una sedia, mentre impugna una pistola.
Ancora non è chiaro il movente, né la matrice dell’attentato, ma la Norvegia è sotto choc. Il pensiero vola immediatamente alla drammatica strage di Utoya, avvenuta dieci anni fa, quando l’estremista Breivik portò a termine il suo piano terroristico. Travestito da agente di polizia, Breivik fece detonare un potente esplosivo all’interno di un’automobile nei pressi dei palazzi governativi di Oslo. Poi si trasferì sull’isola di Utoya, dove massacrò per più di un’ora i giovanissimi militanti del partito Laburista, lì riuniti per un campo estivo.
Da quel 22 luglio 2011, i seguaci di Breivik sono stati molti. A partire dal massacro di Christchurch in Nuova Zelanda, alla strage di Monaco di Baviera del 22 luglio 2016. All’indomani del massacro di Monaco, si scoprì che l’attentatore aveva come immagine del profilo su Whatsapp una foto di Breivik e la data dell’attacco era naturalmente un omaggio al suo ispiratore. Mentre ancora si cercano indizi per ricostruire il percorso che ha portato l’attentatore di Kongsberg a entrare in azione, c’è orrore per l’episodio più grave in Norvegia dopo la strage di Utoya, come già l’hanno definito i giornali norvegesi.
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