Le dichiarazioni di Tavares, inizialmente cariche di ottimismo, sono state progressivamente contraddette dalla realtà dei fatti
Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, si è trovato al centro di polemiche e critiche negli ultimi anni, soprattutto in relazione alle sue promesse riguardo la transizione elettrica e le strategie di crescita del gruppo automobilistico. Le sue dichiarazioni, inizialmente cariche di ottimismo, sono state progressivamente contraddette dalla realtà dei fatti. La situazione è diventata sempre più complessa, rendendo difficile mantenere la fiducia degli investitori e dei consumatori.
Nel luglio del 2021, Tavares dichiarava con sicurezza che Stellantis avrebbe potuto generare margini in doppia cifra con i veicoli elettrici, evidenziando la capacità del gruppo di mantenere profittabilità anche in un contesto di riduzione degli incentivi. Queste affermazioni promettevano un futuro radioso, supportato dalla forza delle sinergie interne e dall’innovazione tecnologica. Tuttavia, a distanza di poco più di due anni, il quadro è tutt’altro che roseo. Nel terzo trimestre del 2023, Stellantis ha visto un calo del 27% nei ricavi, con le vendite globali che hanno subito un crollo del 20% rispetto all’anno precedente. I dati parlano chiaro: un -17% in Europa, -26% in Medio Oriente e Africa, -30% in Asia-Pacifico e addirittura un preoccupante -36% in Nord America. Un risultato che mette in discussione l’efficacia della strategia di Tavares e la sua capacità di guidare l’azienda verso un futuro sostenibile.
Uno dei punti focali della strategia di Tavares è stata la digitalizzazione e l’integrazione del software nei veicoli, con l’obiettivo di generare un fatturato annuo di 4 miliardi di euro entro il 2026. Tuttavia, ad oggi, non ci sono notizie concrete riguardo ai ricavi derivanti da questi servizi, lasciando molti a chiedersi se Stellantis sia realmente in grado di competere in un mercato sempre più orientato verso la tecnologia.
L’ambizione di Stellantis di diventare un campione del settore nella lotta contro il cambiamento climatico è stata un’altra dichiarazione forte di Tavares, che prometteva di raggiungere zero emissioni di carbonio entro il 2038. Tuttavia, nel 2023, il gruppo ha venduto meno vetture elettriche rispetto a competitor come BMW, dimostrando che le promesse non si sono tradotte in risultati concreti sul mercato.
Le difficoltà di Stellantis non si limitano solo alle vendite di veicoli elettrici. Nel settembre 2022, Tavares affermava che il gruppo avrebbe raggiunto un’operatività eccellente, ma i dati recenti mostrano un utile operativo rettificato in calo, segnalando una gestione economica non all’altezza delle aspettative. Le proiezioni di un free cash flow positivo sono state rivedute al ribasso, portando a previsioni di perdite significative per il 2023.
La questione della produzione in Italia ha rappresentato un ulteriore punto critico. Tavares ha più volte ribadito l’importanza di rilanciare la produzione italiana, promettendo la creazione di un milione di veicoli entro il 2026. Tuttavia, le stime attuali indicano che la produzione non supererà le 500.000 unità nel 2024, suggerendo una significativa discrepanza tra le promesse e la realtà operativa.
Un altro aspetto controverso è il futuro del marchio Lancia, storicamente importante per il panorama automobilistico italiano. Tavares ha affermato di voler rilanciare il brand, ma i dati di vendita attuali sono deludenti. Nel mese di ottobre 2024, Lancia ha venduto solo 877 auto nel complesso di tutti i mercati europei, evidenziando una mancanza di sostegno e visione strategica.
In un contesto di crescente concorrenza, soprattutto da parte di produttori cinesi che stanno guadagnando quote di mercato, la posizione di Stellantis si fa sempre più vulnerabile. Tavares ha dichiarato di voler utilizzare tutte le competenze disponibili per affrontare questa sfida, ma le azioni del gruppo hanno perso un significativo valore negli ultimi 12 mesi, mettendo in dubbio la fiducia degli investitori.
La recente audizione di Tavares al Parlamento Italiano ha ulteriormente evidenziato la sua difficoltà nel mantenere le promesse fatte. La richiesta di aiuti per i cittadini per facilitare l’acquisto di veicoli elettrici segna un cambio di tono rispetto alle dichiarazioni passate, suggerendo che la situazione economica di Stellantis richiede un intervento esterno per affrontare le sfide imminenti.
Infine, la notizia delle dimissioni di Carlos Tavares, prevista per il dicembre 2024, segna una conclusione significativa per un capitolo turbolento nella storia di Stellantis. Il Consiglio di amministrazione ha sottolineato che, sebbene ci siano stati successi, le divergenze di opinione tra gli azionisti e il CEO hanno portato a questa decisione. La transizione verso un futuro sostenibile per Stellantis resta quindi avvolta nell’incertezza e la nuova leadership dovrà affrontare delle sfide tutt’altro che facili da superare.
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