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Nuovo agghiacciante caso di omicidio negli Stati Uniti, che ancora una volta vede il diretto coinvolgimento delle forze dell’ordine. Un video ha infatti rivelato l’uccisione di un ispanico ad Alameda, California. Nelle immagini della bodycam si vede un uomo di 26 anni, Mario Arenales Gonzalez, che viene arrestato e immobilizzato con la faccia a terra per quasi cinque minuti mentre uno dei tre agenti preme sul suo torace. Non si interrompe peraltro nonostante i lamenti e l’implorazione “Please don’t do it“ (“Per favore, non fare così“). Inutili i successivi tentativi di rianimazione dei tre agenti, che sono stati sospesi.
La morte di Mario Arenales Gonzalez ad Alameda
Come spiega l’Adnkronos, che cita i media degli Stati Uniti, i poliziotti erano intervenuti in un supermercato in seguito alle chiamate di alcuni clienti. Secondo i sospetti di questi ultimi, l’uomo avrebbe staccato le etichette di sicurezza da alcune bottiglie di alcolici.
Nel video si vedono gli agenti che fermano Gonzalez, quindi gli domandano se intenda farsi del male. Successivamente mentre cercano di ammanettarlo lo sbattono per terra, con l’uomo che urla. Successivamente il 26enne ha perso conoscenza, e nelle immagini che hanno sconvolto gli Stati Uniti e il mondo si vedono gli agenti che cercano di rianimarlo.
Stati Uniti sotto shock: “Come con George Floyd”
Il caso di cronaca, fatalmente, riporta alla mente il caso di George Floyd. La morte dell’afroamericano, immobilizzato con un ginocchio sulla carotide da un agente a Minneapolis, ha scatenato le proteste del Black Lives Matter negli Stati Uniti e poi in tutto il mondo. “Gli agenti di Alameda hanno assassinato mio fratello“, ha detto Gerardo Gonzalez, il fratello dell’uomo ucciso, paragonando il caso a quello di Floyd.
“Gli agenti hanno cercato di arrestare l’uomo e ne è nata una colluttazione“, si legge invece nel rapporto iniziale della polizia. Qui si parla di “emergenza medica” del fermato come causa della sua morte. Un rapporto che è stato bollato come “disinformazione” dall’avvocato della famiglia Gonzalez, Julia Sherwin. “La sua morte era completamente evitabile e non necessaria. Essere ubriachi in un parco non equivale ad una sentenza capitale“, ha detto la legale. Sherwin si è riferita al fatto che anche altre persone avevano visto Gonzalez aggirarsi visibilmente ubriaco nel parco a chiamare la Polizia. Circostanze che non attenuano affatto la rabbia e lo sgomento degli Stati Uniti e del mondo.