Martedì 24 novembre il parlamento della Scozia ha approvato all’unanimità il cosiddetto “Period Product (Free Provision) Bill”: La prima legge al mondo che preveda l’accesso gratuito agli assorbenti. Con questo provvedimento le autorità locali avranno l’obbligo di fornire in maniera gratuita assorbenti o prodotti per il ciclo mestruale a “chiunque ne abbia bisogno”.
La proposta di legge era stata lanciata dalla parlamentare Monica Lennon per contrastare la cosiddetta “period poverty”. Era stato calcolato infatti che le donne in Scozia potevano spendere fino a 8 sterline (circa 9 euro) al mese in assorbenti e prodotti per il ciclo, e chi ha un basso reddito spesso non se li può permettere. Il provvedimento ha anche l’obiettivo di combattere lo ‘stigma’ delle mestruazioni. Secondo un sondaggio realizzato tra le giovani scozzesi, acquistare prodotti per il ciclo imbarazza il 71% delle ragazze tra i 14 e i 21 anni e la metà di loro ha saltato scuola per motivi legati alle mestruazioni.
Il governo del Paese scozzese garantiva già assorbenti gratis nelle scuole e nelle università. Ora ha destinato complessivamente 9,2 milioni di sterline (circa 10,3 milioni di euro) affinché siano resi disponibili anche nelle società sportive, dalle autorità locali e attraverso le associazioni di beneficenza. Ciascuna delle 32 divisioni amministrative della Scozia potrà scegliere come mettere in pratica la legge, ma dovrà mettere a disposizione assorbenti o alternative in maniera “ragionevolmente facile” e “con ragionevole discrezione” a tutte le donne che li richiedano.
Da questo punto di vista, in Italia la strada è ancora lunga. Un anno fa il governo aveva ridotto l’iva sugli assorbenti biodegradabili dal 22 al 5%. Secondo molti, però, la misura è insufficiente, riguardando solo un prodotto di nicchia e più costoso degli altri: ovvero gli assorbenti compostabili e biodegradabili (una differenza che riguarda il tempo che impiegano a degradarsi: al 90% in un massimo di sei mesi per i biodegradabili, completamente decomposti in meno di tre mesi per i compostabili). Ma non riguarda la maggioranza degli assorbenti venduti ogni giorno. Inoltre, al momento non risultano assorbenti in commercio con certificazioni che ne permettano il compostaggio negli impianti italiani.
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