L’influenza aviaria sta causando una crisi senza precedenti negli Stati Uniti: scarsità di uova, prezzi alle stelle e impatti sull’economia
L’influenza aviaria continua la sua avanzata, colpendo non solo gli allevamenti industriali, ma anche gli animali domestici e, in alcuni casi, trasmettendosi all’uomo. Il virus H5N1, responsabile di questa emergenza, sta sviluppando nuove varianti, aggravando una situazione già critica. Negli Stati Uniti, questa crisi ha causato una forte riduzione della produzione di uova, rendendo il loro acquisto sempre più difficile e costoso.
I supermercati americani stanno affrontando una scarsità di scorte senza precedenti. Catene come Target, Kroger e Trader Joe’s si trovano con scaffali vuoti o semivuoti, mentre i prezzi dei prodotti rimasti sono in continua crescita. Whole Foods Market, come molte altre insegne, ha affisso cartelli per informare i clienti sulla situazione: “Stiamo riscontrando problemi con l’approvvigionamento di uova che rispettino i nostri standard sul benessere animale”.
L’effetto immediato è stato un aumento esponenziale dei prezzi: negli ultimi cinque anni, il costo delle uova negli Stati Uniti è aumentato del 170%. Nel 2019, una dozzina di uova aveva un prezzo medio di 1,54 dollari, mentre alla fine del 2024 il costo ha raggiunto 4,15 dollari all’ingrosso e tra 6 e 8 dollari al dettaglio, con alcuni punti vendita che le vendono a 10 dollari per confezione. Questo incremento ha reso le uova un bene sempre meno accessibile per i consumatori americani.
L’aumento del prezzo delle uova non è solo una questione di mercato alimentare, ma ha assunto un valore simbolico nella politica statunitense. Per molti cittadini, il costo di questo alimento di base è un indicatore della situazione economica generale. Durante le recenti elezioni presidenziali, il prezzo delle uova è stato uno dei temi più discussi dai media e dagli analisti politici.
Secondo alcuni esperti, l’impennata dei costi ha contribuito alla sconfitta dei democratici, favorendo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca per il suo secondo mandato. Durante la campagna elettorale, l’ex presidente aveva promesso di abbassare il costo degli alimenti già dal primo giorno della sua amministrazione, ma finora non sono state adottate misure concrete.
Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) prevede un ulteriore aumento del 20% per il 2025, con un incremento generale del 2,2% dei prezzi alimentari. Questa prospettiva crea ulteriore pressione sull’amministrazione Trump, che dovrà trovare una soluzione per evitare una crisi più ampia.
Negli Stati Uniti, le uova non sono solo un ingrediente comune in cucina, ma un vero e proprio pilastro della dieta quotidiana. Sono protagoniste della colazione americana e fondamentali per molte preparazioni casalinghe e industriali.
Nel 2019, un cittadino medio consumava circa 279 uova all’anno, ovvero tra le 5 e le 6 a settimana. Con questi numeri, qualsiasi aumento di prezzo incide pesantemente sulle abitudini alimentari della popolazione.
Anche le catene di ristorazione stanno rivedendo i propri prezzi: Waffle House, con i suoi 1.900 diner aperti 24 ore su 24, ha annunciato un sovrapprezzo di 50 centesimi per ogni uovo servito. Di conseguenza, una colazione con due uova e un toast potrebbe arrivare a costare 7,75 dollari.
Montague Diner, un noto locale di Brooklyn, ha espresso preoccupazione per la situazione: “Le uova sono fondamentali per noi, non possiamo smettere di servirle o aumentare i prezzi in modo eccessivo. Stiamo cercando di tagliare i costi in altri settori per non penalizzare i clienti”.
La crescente difficoltà di accesso alle uova ha dato origine a un nuovo problema: il mercato nero. I furti di grandi quantità di uova stanno diventando sempre più frequenti. In Pennsylvania, ad esempio, sono state rubate 100.000 uova, per un valore complessivo di 40.000 dollari. Questo fenomeno dimostra quanto il costo degli alimenti essenziali possa influenzare la criminalità e la sicurezza economica delle famiglie.
L’attuale crisi delle uova negli Stati Uniti è il risultato di diversi fattori concomitanti.
Inflazione e Crisi Globali
La pandemia di COVID-19, seguita dalla guerra in Ucraina, ha generato un’inflazione senza precedenti. Le economie di tutto il mondo hanno subito gli effetti di questi eventi e, negli Stati Uniti, la Federal Reserve (Fed) sta avendo difficoltà a contrastare l’aumento dei prezzi rispetto alla Banca Centrale Europea (BCE).
Influenza Aviaria
L’epidemia di H5N1 ha colpito circa 145 milioni di volatili negli Stati Uniti, riducendo drasticamente la produzione di uova. Solo tra novembre e dicembre 2024, il virus ha obbligato le autorità ad abbattere 17,2 milioni di galline, pari alla metà degli abbattimenti totali dell’anno.
Gli allevamenti industriali americani sono particolarmente vulnerabili: quando un focolaio viene identificato, le norme sanitarie impongono la soppressione di tutti gli animali presenti nella struttura. Questo causa enormi perdite economiche e tempi lunghi per il ripristino della produzione. Secondo l’Associazione dei produttori di uova, il ritorno alla normalità per un allevamento colpito dall’epidemia può richiedere da nove mesi a un anno.
Politiche Sanitarie e Nuova Amministrazione
La possibile nomina di Robert F. Kennedy Jr. come segretario della Sanità potrebbe aggravare ulteriormente la situazione. Kennedy è noto per le sue posizioni antiscientifiche e novax, e una sua gestione potrebbe ridurre le misure di prevenzione, favorendo una diffusione ancora maggiore del virus.
Costi di Trasporto e Logistica
L’aumento dei prezzi del carburante e la carenza di autotrasportatori hanno reso più difficile e costoso il trasporto delle uova. Secondo Ricky Volpe, professore di Scienze agroalimentari alla Cal Poly State University, il settore dei trasporti refrigerati è in grande difficoltà:
“Le tariffe dei camion a lunga percorrenza sono aumentate, mentre la disponibilità di autisti è ai minimi storici. Questo crea ritardi e rende più difficile la distribuzione delle uova, che sono un prodotto altamente deperibile”.
Al momento, la crisi delle uova negli Stati Uniti non sembra destinata a risolversi a breve. L’amministrazione Trump dovrà affrontare il problema con strategie economiche e sanitarie efficaci per evitare un’ulteriore escalation dei prezzi.
Nel frattempo, i consumatori si trovano di fronte a una nuova normalità, fatta di scaffali vuoti, prezzi proibitivi e razionamenti. Se non verranno prese misure adeguate, la situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente, con ripercussioni anche su altri settori alimentari.
L’influenza aviaria non si ferma e, con essa, cresce la pressione sul sistema alimentare americano.
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