“I Paesi Nato hanno inviato armi e istruttori militari in Ucraina, continuano a fornire informazioni d’intelligence e controllano le azioni dei gruppi neonazisti”
Secondo Nikolai Patrushev, il principale consigliere del presidente della Russia Vladimir Putin, dietro all’avanzata nell’Ucraina nella regione di confine di Kursk ci sarebbero la Nato e i servizi speciali occidentali. “È stato l’occidente a portare al potere la giunta criminale in Ucraina. I Paesi Nato hanno inviato armi e istruttori militari in Ucraina, continuano a fornire informazioni d’intelligence e controllano le azioni dei gruppi neonazisti. E l’operazione nella regione di Kursk è stata pianificata con la partecipazione della Nato e dei servizi speciali occidentali”, ha dichiarato.
Dall’altra parte della barricata, l’amministrazione militare di Kiev ha affermato che durante la notte le difese aeree della capitale ucraina hanno respinto con successo un attacco di droni partiti dalla regione russa di Kursk, dove sta avendo luogo l’offensiva delle forze del presidente Volodymyr Zelensky. Inoltre, su Telegram le autorità ucraine hanno specificato che l’attacco russo sulla città non ha causato danni o vittime.
Dal canto suo, il ministero della Difesa russo ha dichiarato che le difese aeree e le forze della sua marina militare hanno distrutto nel Mar Nero sette droni ucraini (cinque aerei e due marini) che stavano tentando di vaccinarsi alla Crimea. Inoltre, i media di Kiev hanno segnalato esplosioni in diverse città della penisola contesa, con un incendio segnalato in particolare vicino a Kerch.
Il presidente Zelensky ha annunciato che, a una settimana dall’inizio dell’incursione transfrontaliera nella regione di Kursk, le truppe ucraine hanno preso il controllo di Sudzha. La presenza delle forze di Kiev nella città russa, che si trova a 105 km a sud-ovest rispetto a Kursk, è nota da mercoledì scorso, ma finora non era mai stata confermata ufficialmente.
Secondo quanto riferito da Oleksandr Syrskyi, il capo dell’esercito ucraino, le truppe di Kiev sono avanzate di 35 chilometri attraverso le difese russe dall’inizio del loro assalto a sorpresa, prendendo il controllo di 1150 chilometri quadrati di territorio e 82 località. Ha riferito anche che a Sudzha è stato istituito un ufficio del comandante militare “per mantenere la legge e l’ordine e soddisfare i bisogni prioritari della popolazione nei territori controllati”.
Ruslan Strilets, il ministro della Protezione ambientale dell’Ucraina, ha dichiarato che i danni all’ambiente causati dall’invasione russa (quindi dal 24 febbraio 2022 in poi) supererebbero i 60 miliardi di dollari, cifra che, per ovvie ragioni, è in continua crescita. Il dato è emerso nel corso di una riunione con Oleh Kiper, il capo dell’amministrazione regionale di Odessa, e Sergiu Lazarenko, il ministro dell’Ambiente della Moldavia. “A oggi, abbiamo già più di 5,5 mila casi di crimini contro l’ambiente ucraino da parte del nemico. Le perdite totali superano già i 60 miliardi di dollari Usa e questa cifra, purtroppo, non fa che crescere”, ha detto Strilets.
Come sottolineato dal ministro, le conseguenze dei danni ambientali causati dall’invasione russa non riguardano solo l’Ucraina, ma anche Paesi come la Moldavia e la Romania. Per fare un esempio, Strilets ha ricordato il caso di un incendio su larga scala in uno dei porti della regione di Odessa, in cui fumo ha inquinato l’aria sul territorio moldavo.
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