Putin: “La Cina non ha bisogno dell’uso della forza con Taiwan”

Nel corso di un’intervista alla Cnbc, il presidente russo Vladimir Putin ha parlato delle tensioni tra la Cina e Taiwan. Dal suo punto di vista, la tanto desiderata “riunificazione” potrebbe avvenire anche senza l’uso della forza. A sostegno della sua tesi, Putin ha citato recenti commenti del presidente Xi Jinping, che aprono le porte a una possibile “riconciliazione”. Il leader della Russia ha menzionato anche la “filosofia dello stato” di Pechino, secondo la quale non c’è minaccia di scontro militare.

Penso che la Cina non abbia bisogno di usare la forza. È un’enorme economia potente e, in termini di parità di acquisto, è la numero uno al mondo davanti agli Usa”, ha ribadito Putin. “Aumentando questo potenziale economico è in grado di realizzare i suoi obiettivi nazionali. Non vedo alcuna minaccia”, ha aggiunto.

Chiu Kuo-cheng: “Taiwan non inizierà una guerra con Pechino”

Nel corso di un’udienza parlamentare, Chiu Kuo-cheng, il ministro della Difesa di Taiwan, ha dichiarato che “Taipei non inizierà una guerra con Pechino, ma si difenderà fino in fondo”. Ha anche spiegato che “ciò che è più chiaro è che la Repubblica di Cina non inizierà o scatenerà assolutamente una guerra, ma se ci saranno movimenti affronteremo il nemico in pieno”. I media locali riferiscono che Chiu ha notato che sulle recenti sortite dei jet militari cinesi nella zona di difesa aerea dell’isola hanno pesato le limitate capacità di rifornimento in aria.

Ma Xiaoguang: “Esercitazioni militari? Azioni necessarie”

Ma Xiaoguang, il portavoce dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan del Consiglio di Stato Cinese, ha dichiarato che le recenti “esercitazioni militari dell’Esercito popolare di liberazione nello Stretto di Taiwan” sono “azioni necessarie a tutela della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale”. Ha aggiunto che l’obietto è “tutelare gli interessi generali” della Cina e dei “connazionali su entrambe le sponde dello stretto”. Inoltre, ha accusato “le autorità del Dpp”, il Democratic Progressive Party, e i “secessionisti dell’indipendenza di Taiwan” di fraintendere la situazione di “collusione con forze straniere” e di “provocazione alla ricerca dell’indipendenza” che porterebbe solo la “catastrofe” per gli abitanti dell’isola.

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